È a questo mito che si ispira Antonio Leone, conterraneo dello sportivo, che nel suo romanzo ripercorre integralmente la vita e la carriera sportiva del campione olimpico Angelo “Peppino” Scalzone.

Foto dall'archivio storico della famiglia Scalzone
L’autore, dopo aver letto nell’estate del 2016 un articolo sul campione a firma di Giancarlo Loquenzi su La Stampa, contattò la famiglia Scalzone proponendo loro lo sviluppo di un progetto editoriale attorno alla figura di Angelo, incentrato in particolare sulla formazione e sul percorso sportivo che lo ha condotto alla vittoria olimpica. Negli ultimi tre anni, il progetto si è trasformato in un romanzo sotto forma di autobiografia: è infatti Angelo stesso a raccontarsi, ricostruendo tutta la sua vicenda umana e sportiva dal 1938 al 1987, anno della sua prematura scomparsa.
Il volume, sviluppato dopo approfondite ricerche e ricostruzioni storiche, ripercorre infatti cinquant’anni di vita dello sportivo, dai primi colpi tirati quando era ancora bambino fino alla sua scomparsa all’età di 56 anni.
La storia di Angelo Scalzone, fatta eccezione per i familiari, gli amici, i tiratori più anziani e gli addetti ai lavori, è rimasta in gran parte dimenticata dal grande pubblico. Per molti, ancora oggi, Scalzone è soltanto “Il Campione olimpico”, ma di lui si sa molto di più. L'autore, spinto dalla curiosità, ha iniziato a raccogliere informazioni e si è subito accorto di trovarsi di fronte a un personaggio estremamente interessante e d'ispirazione.
Un percorso durato ben due anni, tra raccolta di testimonianze, documenti, archivi fotografici ed effetti personali, contattando chiunque avesse avuto modo di conoscerlo e frequentarlo, sia nella vita privata che sui campi da tiro. Il tutto ha portato a una ricostruzione il più fedele possibile del personaggio e dell’atleta che era l'immenso Scalzone.
Scalzone si inserisce sulla scia dei grandi maestri italiani del tiro, che sin dagli anni ’50 avevano fatto incetta di titoli internazionali, a dimostrazione del talento naturale nelle varie discipline del tiro e della caparbietà nell’ottenere risultati di cui siamo portatori. Nel volume, in particolare, ho voluto ripercorrere i fasti del tiro italiano degli anni ’50, ’60 e ’70, elencando, anno per anno, i grandi traguardi raggiunti dai nostri tiratori più affermati, onorando quindi anche la loro memoria, oltre ad approfondire nel dettaglio la disciplina per come veniva praticata allora, quando il professionismo non era ancora diffuso”. Quanto alla caccia e alle armi, queste sono state autentici pilastri della vita di Angelo. “Angelo era un formidabile cacciatore: già da piccolo, era un fenomeno. Per tutta la vita ha girato l’intera Europa per battute, quasi sempre in compagnia, acquattandosi nei posti più remoti per colpire la preda. Ha amato i fucili profondamente, senza si sentiva infatti mancare di un pezzo”. Prossimi sono lo sviluppo di un fumetto per bambini incentrato in particolare sulla formazione sportiva di Angelo, così da raggiungere i più piccoli e testimoniare loro i valori positivi dello sport e la possibilità di poter usare le armi in totale sicurezza e tranquillità. Parallelamente è in cantiere l’allestimento di un museo dedicato al campione, un luogo che sarà testimone della sua storia e della sua eredità sportiva. Il libro, ampio 340 pagine, è stato presentato a Casal di Principe (CE), cittadina natale di Angelo e in precedenza a Castel Volturno, città di residenza del Campione, dove ancora vive la sua famiglia. In programma è inoltre una presentazione istituzionale in collaborazione con la FITAV a Roma. L'autore Antonio Leone
Il libro è edito da Alture ed è ordinabile online all’indirizzo: https://www.alturelibri.it
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