Secondo il rapporto ISPRA, i cieli italiani ospitano circa 500 specie di uccelli. Tra le 36 specie cacciabili, alcune mostrano una pressione venatoria particolarmente elevata. Ad esempio, la cesena (Turdus pilaris) e il tordo bottaccio (Turdus philomelos) risultano tra le specie più abbattute, con numeri che superano rispettivamente i 500.000 e 1.000.000 di esemplari per stagione in alcune regioni — segno anche di una buona presenza di questi selvatici sul nostro territorio.
Il documento evidenzia differenze di prelievo tra le varie regioni, legate a fattori come la tradizione venatoria e le differenti rotte migratorie che attraversano il paese.
CAPI TOTALI | CAPI TOTALI | CAPI TOTALI | |||
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Tordo Bottaccio | 2127152 | Beccaccino | 32497 | Pernice Rossa | 5651 |
Colombaccio | 660269 | Cornacchia Grigia | 24293 | Frullino | 4618 |
Merlo | 633091 | Gazza | 22737 | Cornacchia nera | 2020 |
Allodola | 424604 | Tortora | 22229 | Marzaiola | 1933 |
Tordo Sassello | 417005 | Fischione | 21618 | Moriglione | 1638 |
Fagiano | 266749 | Starna | 21530 | Fagiano di monte | 1250 |
Cesena | 225812 | Gallinella d'acqua | 18532 | Moretta | 1122 |
Beccaccia | 101155 | Canapiglia | 8378 | Combattente | 898 |
Alzavola | 100908 | Mestolone | 8247 | Coturnice | 863 |
Quaglia | 48143 | Codone | 6650 | Pernice sarda | 851 |
Ghiandaia | 37585 | Pavoncella | 6480 | Pernice bianca | 93 |
Interpretazione del rapporto
Per la prima volta vengono pubblicati numeri ufficiali sugli abbattimenti, evidenziando l’impatto reale della caccia sulle diverse popolazioni di uccelli selvatici. Il monitoraggio risponde agli obblighi previsti dalla legge e dalla Direttiva Uccelli dell'Unione Europea, che impongono un prelievo sostenibile, tale da non compromettere lo stato di conservazione delle specie.
Questi dati sono fondamentali per orientare la redazione dei prossimi calendari venatori e per comprendere meglio la diminuzione o l’aumento della presenza di alcune specie sul nostro territorio.
Purtroppo, come spesso accade, questi numeri vengono usati per alimentare polemiche ideologiche, anziché favorire una lettura oggettiva. Si tende a demonizzare la caccia, distogliendo l’attenzione dai veri problemi che affliggono la fauna selvatica:
- Inquinamento
- Riduzione degli habitat
- Agricoltura intensiva
- Urbanizzazione e infrastrutture (inclusi parchi eolici)
Secondo i dati disponibili, l’impatto della caccia sulla biodiversità è stimato attorno allo 0,66%, mentre per le specie cacciabili si attesta al 2,58%. Ciò dovrebbe far riflettere su quanto venga esagerato il peso della caccia, trascurando invece fattori molto più impattanti.

Se confrontiamo questi prelievi con l’impatto degli allevamenti intensivi — secondo fonti come Greenpeace e ISPRA — la caccia rappresenta meno dell’1%. Al contrario, gli allevamenti intensivi sono responsabili di:
- Oltre il 75% delle emissioni di ammoniaca in Italia, contribuendo alla formazione di polveri sottili (circa 50.000 morti premature annue)
- Il 79% delle emissioni di gas serra da parte dell’agricoltura (circa il 40% delle emissioni globali di metano)
- Occupazione del 70% dei terreni agricoli
- Consumo elevato di acqua e produzione massiccia di liquami da smaltire
Conclusioni
La caccia incide direttamente sulle popolazioni selvatiche, ma l’allevamento intensivo presenta sfide ambientali, sanitarie ed etiche molto più vaste. A differenza della caccia, non tocca direttamente le popolazioni naturali, ma ha un impatto sistemico ben più rilevante sul pianeta.
La relazione ISPRA sottolinea l’importanza di una gestione venatoria fondata su dati scientifici aggiornati, per garantire la conservazione delle specie. È fondamentale aumentare la consapevolezza tra i cacciatori, promuovere pratiche sostenibili e supportare la biodiversità locale.
I numeri ricavati non devono essere strumentalizzati per alimentare disinformazione, ma piuttosto utilizzati per comprendere che — se ben regolata — la caccia può rappresentare una risorsa, oltre a un modo più etico e sostenibile di procurarsi carne rispetto a molte pratiche industriali.
E tu, cosa ne pensi?
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