A caccia a volte può capitare di entrare in competizione con gli amici per cercare il miglior carniere, ma a volte si può degenerare ed insorge l'invidia. Proprio quest'ultima deve aver condizionato, in negativo, un pensionato di 70 anni cacciatore di Voltri.
Duranta una battuta a Cairo Montenotte, Savona, un cacciatore 68enne ha lasciato l'arma carica al ragazzino quindicenne che l'accompagnava. Sorpresi dai carabinieri è scattata immediatamente la denuncia per omessa custodia ed il sequestro del fucile e delle relativa munizioni.
L'episodio è avvenuta a Tavolara nei pressi di Sarzana a La Spezia. Non sono ancora chiare le dinamiche, ma un'ennesima lite fra Jamaal Madboui, marocchino 47ene sposato e con tre figli ed il cacciatore Daniele Rustighi 59enne di Castelnuovo è terminata con un colpo di fucile sparato dal cacciatore e che ha raggiunto all'addome Jamaal.
In Liguria si lavora bene e, come negli ultimi anni, associazioni del settore e rappresentanti politici hanno collaborato per ottenere dati e motivazioni valide per redarre un calendario che sia il più possibile attento alle esigenze del territorio e dei cacciatori stessi.
Il tar della Liguria, su ricorso di Epna, Lac e Lav ha sospeso la “caccia in deroga allo storno”.
Non è bastata l'approvazione della recente legge contro i disturbatori delle attività venatorie a fermare un gruppo di fanatici ambientalisti.
Un anziano 62enne aveva cambiato residenza da Chiavari a Lavagna, ma si era dimenticato di aggiornare anche la denuncia delle armi in suo possesso.
Con venti voti a favore, 16 del centrodestra e 4 del pd, il provvedimento atto a punire chi disturba volutamente le attività dei cacciatori diventa legge.
Ci è voluta la Liguria per smuovere qualcosa e dire basta ai continui disturbatori delle attività venatorie.
La Liguria conferma il trend positivo sulla caccia degli ultimi anni ed approva, con il voto favorevole della maggioranza (contrari i Cinque Stelle), il nuovo calendario venatorio che regolamenta la stagione 2016/2017.
Il consiglio dei ministri ha deliberato l'esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti delle regioni Calabria, Toscana , Liguria, Puglia, Lombardia, Umbria, e Marche disponendo la modifica dei calendari venatori con la chiusura anticipata della caccia al 20 gennaio 2016 a tre specie, Tordo Bottaccio, Beccaccia, Cesena.
Il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti (PD) si legge su www.governo.it per evitare che il limite al 31 gennaio fissato dalle regioni interessate facesse coincidere la stagione della caccia di una o più specie indicate con il periodo prenunziale o di riproduzione ha disposto la modifica del loro calendario venatorio.
Secondo il Ministro gli attuali limiti di caccia al 31 gennaio comporterebbero una violazione della normativa europea, andando ad aggravare la posizione dell'Italia rispetto all'eventuale chiusura negativa del caso EU-PILOT 6955/2014, avviato dalla commissione europea.
Le regioni dovranno nei prossimi giorni adeguare i loro regolamenti.
Peccato che in gran parte d'Europa, dove quando si parla di caccia siamo gli unici a farne parte, l'attività venatoria si svolge dal 20 agosto al 28 febbraio, con il Tordo Bottaccio cacciabile in quasi tutte le nazioni attorno a noi fino al 28 febbraio!
Anche specie come Cinghiale e Storno considerati nocivi a causa dei danni all'agricoltura e sanitari/igienici in alcuni paesi, come la Francia in caso di necessità possono essere cacciati tutto l'anno.
Le azioni intraprese dal Ministro dell'Ambiente non fanno altro che aumentare la sfiducia nelle persone che lasciano a malincuore il mondo venatorio italiano preferendo i viaggi all'estero.
Da oggi torna legale cacciare lo Storno dopo la sentenza del TAR della scorsa settimana (TAR sospende la deroga sullo storno). La giunta regionale in questi giorni ha deliberato una modifica al calendario venatorio per allinearsi alla sentenza del TAR.
Con Decreto cautelare n. 262 del 29 ottobre 2015, il Presidente della 2° sezione del TAR ha sospeso la caccia in deroga allo storno che era iniziata il 5 Ottobre e doveva terminare il 15 dicembre. A fare il ricorso sono state le associazioni Lega Abolizione Caccia-LAC, Lav e Enpa che da subito hanno contestato in vari punti la Delibera della Giunta Regionale 846 del 30 luglio scorso che fra le regolamentazioni della stagione 2015-2016 in Liguria prevedeva anche la deroga sullo Storno.
I cacciatori liguri in vista dell'apertura della caccia potranno godersi la stagione senza intoppi o preoccupazioni grazie all'approvazione della legge denominata "salva-caccia" presentata dal cacciatore e Consigliere Regionale della Lega Nord Francesco Bruzzone.
La normativa prevede il proseguimento senza interruzioni della caccia secondo i dettami delle leggi regionali e nazionali in mataria in caso di sospensione dell'annuale calendario venatorio.
Un vero e proprio allarme Cinghiali a Rapallo provincia di Genova dove in solo quest'ultimi mesi sono arrivate oltre 50 richieste di risarcimento per danni arrecati da questi animali.
L'aumento costante della popolazione di cinghiale, più del 13% rispetto al 2013, sta creando un pericolo costante per i cittadini di Rapallo che oltre ai danni alle colture devono lottare con le frane dovute all'incuria e ai continui smottamenti che i Cinghiali creano in cerca di cibo.
In questi giorni sembra non arrivarci che tristi notizie. Questa volta l'articolo riguarda gli amici cinghialai di Savona che vedono sospesa la delibera provinciale n. 144 del 10 settembre scorso con la quale si anticipava l'apertura della caccia al Cinghiale a causa delle continue preoccupazioni degli agricoltori sui danni provati alle colture dagli ungulati .
Il Tar ha accettato il ricorso del WWF secondo il quale la provincia non ha rispettato il parere obbligatorio dell'Ispra che disapprova l'apertura anticipata a causa dell'eccessivo fogliame del manto boschivo di questi giorni.
Non poche le proteste, la differenza di appena quindici giorni non dovrebbe cambiar molto sulle condizioni del manto boschivo, ma ormai ci si appella alla magistratura per poter puntare ogni punto e virgola fuori posto per bloccare tutto.
Ci si rivolge alla magistratura con relative spesse spesso pagate dai contribuenti piuttosto che muoversi uniti per mantenere il corretto equilibrio dei pochi habitat rimasti.
Ai nostri amici cinghialai di Savona tocca adesso pazientare e attendere l'apertura regionale e passa parola sulla notizia per non rischiare guai ai meno informati.
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