Solo registrandoti puoi accedere a tutti gli articoli e alle utili funzionalità riservate. Cosa aspetti? La registrazione è facile e totalmente gratuita!
a href="/kunena/guide-segnalazioni-problemi/100-perch%C3%A8-registrarsi-a-modo-mirino.html" title="Guide">FAQ sito - Contattaci - Chi siamo

Visualizza articoli per tag: guida

I giovani che si avvicinano al mondo della caccia e che giunti la maggior età spesso si trovano in difficoltà su dove recarsi e che documenti presentare al fine di ottenere la tanto desiderata licenza di caccia.

Tenendo bene a mente che ci troviamo in un paese dall'alta burocrazia è che in ogni momento puoi chiedere aiuto all'armiere a te più vicino, all'ufficio caccia e pesca della provincia, alla questura o a qualsiasi associazione venatoria del territorio, cercheremo di guidarti sui documenti e sulle procedure che devi seguire.

Pubblicato in Cacciapedia
Etichettato sotto

Da sempre mi sono chiesto se fosse possibile realizzare delle cartucce di piccolo calibro che fossero poco rumorose e al contempo micidiali alle piccole e brevi distanze sulla migratoria. Insomma una carica per il capanno che fosse silenziosa come il cal.8 ma con prestazioni nettamente superiori.

Pubblicato in Caricamenti fai da te
Etichettato sotto

Per molti non si tratta di un semplice uccello, il suo becco inconfondibile ed il suo volo sfarfallante fanno impazzire molti. Spesso la tanto “REGINA DEL BOSCO” è un cosa magica che fa sognare tutti i cacciatori. In questo articolo inizieremo a parlare di migrazione e passo due cose completamente diverse anche se molti credono sia la stessa cosa.

Le migrazioni sono spostamenti che gli animali compiono in modo regolare, periodico (stagionale), lungo rotte ben precise e ripetute, e che coprono distanze anche molto grandi, ma che, poi, sono sempre seguiti da un ritorno alle zone di partenza. La motivazione delle migrazioni è comunque semplice: le migrazioni avvengono per salvaguardare la sopravvivenza stagionale delle singole specie e singoli individui, e consentire la riproduzione e conservazione di ogni singola specie. Sono indotte da cause legate alla riproduzione (la ricerca di un luogo adatto per l'accoppiamento, per la nidificazione o per l'allevamento della prole) oppure da difficoltà di carattere ambientale che si presentano periodicamente (ad esempio il sopraggiungere della stagione fredda nelle zone temperate).

L’Italia è interessata dal passaggio di specie che dal Nord-Est Europa e soprattutto dai Balcani si dirigono verso l’Africa . Quella che interessa a noi è quella pre-invernale che va, in genere, dal 1° ottobre al 15 Dicembre. Gli uccelli del centro europa e appunto la Beccaccia utilizzano come linea di migrazione un itinerario centrale ovvero quella che passa per l'Italia dal nord sino alla Sicilia, passa per Malta e giunge sino al Nord Africa.

Solo una minima parte attraversa le alpi da nord a sud cioè quando persistono perturbazioni atlantiche con venti occidentali contrari alla direzione del volo solo allora gli uccelli penetrano nelle Alpi e attraversano le valli alpine, mentre per quelli provenienti dai Balcani c’è un vero e proprio stop. Detto questo possiamo dire che il tutto avviene ad alta quota, noi della Migrazione nemmeno ce ne accorgiamo, veri e propri fiumi di uccelli passano e noi nemmeno li vediamo. Mentre ci accorgiamo del Passo che non è altro che l’indice di migrazione e cioè del numero di individui che durante questa si fermano per alimentarsi, riposarsi e in molti casi svernare se ci sono le condizioni ottimali naturalmente. Da tenere presente che il maggior flusso di migrazione avviene con notti di cielo sereno. Quando il tempo è nuvoloso invece si avranno le migliori giornate di passo. Vi sono anche vari fattori che spiegano il perché del volo notturno per alcune specie . Fermandosi in sosta già all'alba hanno tutto il giorno per programmarsi a mangiare (reintegrare le riserve energetiche) ed alternativamente riposare. Lo sforzo di volo migratorio genera calore : la migrazione notturna consente di mantenere la giusta temperatura corporea e volare più a lungo .




E’ bene sottolineare come in merito alla migrazione non esistano studi approfonditi e che la gran parte delle informazioni di cui oggi si dispone sono relative ai dati ottenuti dall'inanellamento.

Fra le ricerche più interessanti condotte in merito agli spostamenti del volatile, quella finanziata dall’Università di Oxford chiamata “Migration and winter ecology of Eurasian Woodcock”.Da tale studio è risultato che il 90% della popolazione europea di beccacce nidifica principalmente in Russia, Bielorussia e Scandinavia, non disdegnando i Paesi Baltici.

Le migrazioni dette genericamente lunghe vedono invece le Beccacce abbandonare le aree di nidificazione per lo svernamento dirigendosi verso Ovest, Sud Ovest, Sud, e Sud Est. I luoghi di svernamento sono normalmente caratterizzati dalla presenza di grandi estensioni boschive umide e folte, presenti in tutta la Francia occidentale e lungo la Costa Atlantica, in Spagna e lungo la Catena Pirenaica.

Altre zone di svernamento caratteristiche sono rappresentate dal bacino del Mediterraneo, incluso il Nord Africa, la Penisola Balcanica, i bacini del Mar Nero e del Mar Caspio. Punti di migrazione asiatica sono invece da considerarsi le zone ad Est degli Urali, fino al Vietnam e l’India.

Ovviamente anche l’Italia, sia penisola che isole maggiori, è una zona particolarmente battuta dalle beccacce durante lo svernamento. Pare che comunemente le beccacce che svernano sulla costa tirrenica, durante l’autunno preferiscano scendere verso sud , attraversando l’Adriatico ed Appennino. Risaliranno poi a Nord durante la primavera seguendo il versante occidentale dell’Appennino per dirigersi infine verso la Slovenia, l’Ungheria e la Bielorussia.

Il passo nel nostro paese dipende anche dai fattori ambientali come la temperatura e le piogge. Infatti la Beccaccia preferisce le zone fredde e molto umide col terreno morbido dove procurarsi lombrichi e larve.



Novità e cartucce per la Beccaccia
Pubblicato in Cacciapedia
Etichettato sotto


La Beccaccia è forse fra le prede più misteriose, incerte e difficili che ci sia. Molto importante il cane che deve riuscire al tempo stesso a scovare e fermare il volatile nel fitto del bosco per dare il tempo al cacciatore di prepararsi a quell'incontro magico di poche frazioni di secondo fra padelle e sogno realizzato...

Vediamo meglio di conoscere la Regina dei boschi e come cacciarla...



Scheda Beccaccia (Scolopax Rusticola)
Migrazione Beccaccia
Habitat e venti ideali
Cartucce consigliate
Foto Beccaccia
Video Beccaccia
Pubblicato in Cacciapedia
Etichettato sotto
Habitat e venti ideali per la Beccaccia

Nell'inarrestabile ricerca della Beccaccia, ci dobbiamo sempre indirizzare in luoghi dove l'esperienza e le condizioni meteo ci dirigono. Le aree più frequentate di giorno in alta e media collina sono quelle ad alta piovosità e scarsa frequenza di gelate i boschi cedui di quercia, faggeti, pinete,abetaie sul cui fondo ci sono rocce e muschi, meglio se il tutto sia di età non superiore ai 15 anni e al tutto si alternino prati e fossatelli, radure e stradine. Terreno fresco ma non acquitrinoso, strato arbustivo abbondante, scarsa componente erbacea.

Di notte si sposta nelle praterie permanenti.

Pubblicato in Cacciapedia
Etichettato sotto
Quando nei secoli scorsi nasceva l'esigenza di disporre di più di un colpo si pensava a sovrapporre due canne, una sopra l'altra, così da permettere di sparare due colpi prima di dover ricaricare. 

La tecnologia passata, basata sull'accessione a pietra, non si adattava all'impiego di canne poste su piani così si pensò ad affiancare le due canne ottenendo così la doppietta che spodestò il monocolpo.
Pubblicato in Cacciapedia
Etichettato sotto

In Italia sono sempre più gli appassionati della caccia al re delle foreste, che grazie alla notevole espansione della macchia verificatasi negli ultimi vent'anni assieme ad un controllo sempre più rigido del rispetto degli habitato, il cinghiale ha avuto una notevolissima espansione, a tal punto che sia diventato causa di notevoli danni alle colture ed in alcune zone, vedi ultimamente in Liguria, presente anche vicino le case con non pochi danni per le proprietà delle persone.

Pubblicato in Cacciapedia
Etichettato sotto

Abile pedinatrice, alla dura prova di volo...

Migrazione quaglia La migrazione delle Quaglie avviene ogni anno anche se ogni volta ha un fascino tutto particolare viste le modalità in cui avviene e i tempi, che a volte si protraggono anche per mesi. La quaglia, in genere, comincia spostandosi dal Centro/Nord Europa verso il sud nel periodo di Settembre, ma la migrazione può prolungarsi per tutto Ottobre e a volte anche sino a Novembre.

A differenza di altri uccelli migratori le quaglie non si spostano tutte insieme, ma ognuna di loro decide quando è il momento più adatto di partire. Comincia spostandosi verso le coste del mediterraneo di Spagna, sud Italia e penisola balcanica dove tende a fermarsi e raggrupparsi in attesa del tempo ideale per compiere la "grande attraversata lungo il mare sino alle coste del Nord Africa.

La migrazione è, quindi, molto imprevedibile ogni quaglia in autonomia decide quando cominciare la migrazione. Ognuna di esse valuta in base al tempo, al vento ed alle proprie condizioni fisiche che si traducono nella quantità di grasso che è riuscita ad accumulare durante l'estate. In generale aspetta il tempo a favore e tende a muoversi o prima o dopo l'arrivo di una perturbazione atmosferica.

È proprio in queste condizioni con venti da sud est e temporali nello scirocco in cui si fermano che è possibile ammirarle e scovarne molte nelle zone di pastura dei nostri territori.

Non appena il vento è a favore e il mare privo di temporali e come si suol dire "liscio come l'olio" che le quaglie arrivate sulle coste del mediterraneo decidono di partire tutte insieme alla volta dell'ignoto sorvolando chilometri e chilometri di mare..

Questo il momento più delicato della migrazione della quaglia in cui, non essendo un grande volatore e avendo le ali piccole, fatica tantissimo. Immaginati questo uccello, un po' tozzo con le piccole ali da dover sbattere velocissimamente a muoversi per ore e ore lungo distese di d'acqua dove nonostante aguzzi la vista non vedi altro che altro acqua.
Per non affaticarsi troppo, e anche perché le sue ali piccole rispetto al corpo non glielo consentono, le quaglie volano piuttosto basse.

In procinto delle coste ecco che si assiste allo spettacolo vero e proprio di questa migrazione.
Le Quaglie per giorni hanno aspettato le condizioni meteo favorevoli e che, per questo, sono partite quasi tutte nello stesso istante, ecco che arrivano di nuovo tutto insieme sulle coste del Nord Africa esauste e senza più energie. Arrivate sulle coste, le quaglie completamente esauste, si lasciano andare e "cadono goffamente a terra" dove rimangono li immobili intontite per un po'. Questo forse il momento più delicato dove la quaglia non ha neanche le forze di muoversi e rimane così vittima inerme dei predatori di turno, volpi, gatti randagi, serpenti e anche dell'uomo.

Le quaglie che riescono a riprendersi cercano riparo nella vegetazione. L'incredibile sforzo della migrazione sul mare le porterà a soggiornare anche per giorni nei pressi delle coste dove tenderà a muoversi a terra alla ricerca di cibo.

Solo dopo essersi riprese del tutto e aver rimesso su massa grassa che la quaglia si sposterà e raggiungerà finalmente la sua destinazione finale dove potrà pasturare e riposarsi per mesi. Quaglia a riposo A primavera ecco che tutto ricomincia le quaglie, in maniera duale all'andata, compiono il tragitto inverso senza però obbligatoriamente ripercorrere la stessa strada. Sceglierà sempre il tragitto più favorevole a seconda delle condizioni climatiche e dei venti.

Come un copione che si ripete di nuovo, si addensano stavolta sulle coste del Nord Africa e appena arrivano le giornate più belle con mare calmo e venti da sud ecco che partono compiendo "la grande attraversata all'inverso" sino ad arrivare nelle zone costiere dell'Europa del sud. Qualche giorno per rifiatare e pian piano si disperdono in tutta Europa alla ricerca di campi di cereali, in modo particolare di frumento, dove pasturano e nidificano durante L'estate.

Incredibile vero? Fammi sapere cosa ne pensi commentando qui sotto. Le migrazioni permettono alle quaglie di sopravvivere e di non morire di stenti a causa della mancanza del cibo. In più è una vera e propria selezione delle specie. Solo le più forti, furbe e fortunate sopravvivono. Sono moltissime le quaglie che periscono durante questi incredibili spostamenti...

Ti potrebbe interessare anche:

Scheda Quaglia (Coturnix coturnix) Come cacciare la Quaglia Cartucce consigliate per la Quaglia Racconti di caccia alle quaglie Video di caccia alle quaglie Come cucinare la Quaglia



Pubblicato in Cacciapedia
Etichettato sotto


La Quaglia è una preda molto ricercata sia per la sua carne molto tenera e buona sia per le emozioni che regala con la sua caccia non certo semplice fatta di tanto lavoro e dedizione all'addestramento del cane, dalle lunghe camminate per scovarla e dai tiri a volte rapidissimi ed imprevedibili...

Vediamo meglio di conoscere questo volatile e come cacciarlo:



Pubblicato in Cacciapedia
Etichettato sotto
Sparare cartucce con cariche di pallini di numerazioni diverse vuol dire aumentare la dispersione longitudinale poichè i pallini più piccoli rimangono indietro sorpassati dai pallini più grossi ed i pallini all'interno dello sciame a causa delle diverse velocità si urtano favorendo la dispersione.

Le rosate, diventano si più "larghe", ma irregolari ed imprevedibili. Molti cacciatori sfruttano il mix di piombo nei tiri ravvicinati confidando anche nella fortuna.

Negli ultimi anni, però, molti case di armamenti come la Remington, la Baschieri ed altre confezionano cartucce con diverse numerazioni di piombo, ma non disposte in maniera disordinata, ma invece ben distinte e posizionate all'interno della dose.

I pallini più piccoli vengono posti sotto e quelli più grossi sopra creando due veri e propri strati della dose.

Durante il volo i pallini grossi, in quanto più veloci, rimangono in testa e "tirano la volata" trascinando con se i pallini piccoli.

I pallini piccoli mantengono, in questo modo, una velocità residua molto più alta a quella caratteristica della numerazione che si avvicina a quelli grossi in testa.

Così si ottengono rosate sufficientemente dense e uniformi per abbattere volatili di medie dimensioni a distanze maggiori. In pratica i pallini più grandi aumentano la portata dei più piccoli se pur di pochi metri.

Caricamento fai da te
Pubblicato in Caricamenti fai da te
Etichettato sotto
Pagina 10 di 17