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Martedì, 05 Giugno 2018 22:42

Emilia Romagna, al via il piano di controllo dei nocivi

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Troppi i danni alle coltivazioni e le richieste di risarcimento, la regione corre ai ripari varando un piano pluriennale di contenimento degli uccelli nocivi.

Piano Abbattimento Nocivo Emilia Romagna Cornacchie Gazze, Ghiandaie, ma soprattutto Cornacchie sono le tre specie di uccelli (appartenenti tutte alle famiglia dei Corvidi), che meglio si stanno adattando alla convivenza con l'uomo. Peccato che il loro forte aumento sta creando forti disagi agli agricoltori ed, in seconda battuta, alle altre specie. Questi corvidi, infatti, a primavera integrano la loro dieta predando le nidiate di altre uccelli come passeri e merli. Inoltre il monitoraggio di queste specie aiuta anche le attività di sorveglianza della diffusione del Virus del Nilo Occidentale e del Virus Usutu in collaborazione col servizio sanitario.

Il piano di contenimento dovrebbe essere attivo a breve e a partecipare operatori selezionati e abilitati da specifici corsi e anche gli stessi agricoltori se in possesso della licenza di caccia.
Salvo revoche il piano durerà sino al 2022 e sarà valido per l'intero territorio regionale ad esclusione dei Parchi nazionali e delle Aree protette. Per i siti Natura 2000 seguiranno particolari misure atte a tutelare le specie protette e di particolare interesse.

In tutta la regione sarà possibile prelevare, ogni anno, un numero massimo di 22.500 cornacchie, 46.500 gazze e 16.500 ghiandaie che, a seconda delle diverse necessità il numero sarà suddiviso fra le varie provincie in considerazione dei risultati positivi ottenuti rispetto ai danni dell'agricoltura.

I prelievi potranno essere effettuati nel periodo che va fra il 1° marco ed il 31 ottobre per limitare i danni alle colture mentre, per finalità anti predatorie, negli istituti pubblici e privati, negli ATC e nelle aziende faunistiche venatorie nel periodo che va dal 1° marzo al 31 agosto.
Sul tema è intervenuto positivamente l'assessore regionale all'agricoltura Simona Caselli che ha dichiarato:
Con l’arrivo del parere vincolante di Ispra possiamo mettere in campo anche il primo piano regionale di controllo dei corvidi che si aggiunge a quello per gli storni che ha preso il via nei giorni scorsi, e a quello del piccione e della nutria. È un ulteriore strumento che gli agricoltori possono chiedere di attivare quando le misure di prevenzione non bastano più. Necessario per limitare il più possibile i danni all’agricoltura.
BlackHunter

Adoro il vento di bora che soffia sul viso la mattina e sentire lo zirlo prima di vedere la freccia.
Adoro il ruomore nei rami fitti della beccaccia che si invola e adoro la mia squadra di cinghialai number 1

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