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Giovedì, 23 Aprile 2020 22:56

Colombaccio all'arancia

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L'arancia si sposa benissimo con la selvaggina da piuma...

Colombaccio arancia Avevo provato tempo fa i petti di Anatra all'arancia e mi erano piaciuti cosi tanto che ho provato più o meno la stessa ricetta con i Colombacci.
La scorsa stagione è stata un po' sotto tono dal punto di vista degli anatidi, ma sono stato fortunato con i colombacci che, almeno in cucina, non hanno la stessa resa dell'Anatra, ma si difendono bene anche loro.

L'arancia è un abbinamento appropriato a chi piace l'agrodolce, infatti, ha un gusto fresco, dolce e fruttato ed arricchisce la selvaggina donandogli quel sapore agrumato che non dispiace..

Essendo il colombaccio dalle carni più dure rispetto all'Anatra, occorre prolungare leggermente la cottura, ma il procedimento è identico. Consiglio vivamente di provarla, ero un po' scettico all'inizio, ma alla fine ho spazzolato via il piatto in un batter di ciglia per quanto buono...

Le prove decisive...

Si è ormai creata una sintonia inseparabile fra cane e conduttore con quest'ultimo che ormai è quasi del tutto spettatore della maestria di cerca e caccia del suo amato setter. Arriva, quindi, il momento decisivo con l'avversario notevolamente più arduo...

L'apertura era arrivata e, con soddisfazione, la cagnetta mi aveva fatto incarnierare le sue prime quaglie selvatiche. Le prospettive erano quelle giuste, piano piano saremmo arrivati ai selvatici più ambiti, le beccacce.
Anche qui novembre si presentò prima del previsto, era arrivato il momento di andare a cercare le regine del bosco.

I primi veri incontri...

Addestramento setter nella restuccia Siamo giunti ad avere un ausiliario bravissimo ormai in sintonia con l'ambiente ed i nostri comandi.
Ma riuscirà a caccia?...

Alle lezioni sui surrogati devono inevitabilmente seguire quelle sui selvatici veri.
La stagione di caccia era finita e la cagnetta ormai aveva superato i sei mesi ed eravamo arrivati a primavera quando arrivavano anche le quaglie, quelle vere, le selvatiche.
Bisognava in qualche modo fargliele incontrare, ma è facile, ci voleva un buon posto dove portarla con buona presenza del selvatico.
Inoltre uscire il cane in periodo primaverile, è rischioso sia perché si contravviene alla legge sull'addestramento, sia perché in quel periodo le campagne sono piene di fora sacchi ed erbe appuntite che possono entrare nelle orecchie, e nel naso dei cani causando disturbi anche gravi.

Imparare il gioco della cerca, ferma e attesa...

Addestramento setter, cerca sicura Abbiamo sin qui preso sempre più confidenza col nostro ausiliare. Ormai abbiamo la sua fiducia ed il cane ha raggiunto una notevole sicurezza sia sul selvatico che nei confronti del rumore della fucilata. Non resta che fargli comprendere il gioco della cerca, ferma e attesa... A questo punto il cane, per quanto sia ancora piccolo, sapeva cosa doveva cercare. Ora però deve essere in grado di trovarsi da solo il selvatico senza essere guidato da me.
Per farlo nascosi tre quaglie a distanza di un centinaio di metri tra di loro e liberai la cagnetta... lei si mise subito di impegno a cercare, ormai il gioco lo conosceva bene, ma doveva muoversi senza che io la indirizzarsi.

Improvvisamente le arrivò l'usta e andò subito in ferma. Lentamente cominciò ad avvicinarsi dando un occhio a me ed uno alla rimessa, cercava la mia collaborazione... appena fu ad un metro dalla quaglia si blocco del tutto, io andai avanti intimandola a stare ferma e col piede la involai per poi abbatterla al primo colpo. Era fatta!

La prova cruciale del primo scoppio...

Addestramento setter prova della fucilata Siamo, sin qui, giunti a crescere il nostro cucciolo di setter. Ormai si avvia verso i cinque mesi e si sta formando il cane che sarà poi da adulto.
Abbiamo istruito il cane ad ubbidire ai nostri comandi, pian piano si è abituato a quei luoghi dove si spera di portarlo durante le battute di caccia e si sta abituando agli incontri col selvatico. Rimane il test più importante ovvero la reazione allo sparo e al rumore della fucilata...

Questa volta nella gabbia ci son cinque quaglie e dietro il mio sovrapposto cal 28... è arrivato il momento cruciale, quello in cui avrei fatto sentire il fragore della fucilata alla mia cucciolona, e probabilmente l'incontro con la sua prima quaglia abbattuta.

A dir la verità ero un po' emozionato anche io. Tuttavia non dovevo trasmettere inquietudine al cane, tutto doveva andare in maniera lineare e naturale.
Come speravo appena sentì l'odore ormai noto della quaglia, andò in ferma, e si avvicinò lentamente all'animale. Appena la quaglia si involò, la cagna parti a rincorrerla freneticamente, finché la quaglia non si chiuse in aria dopo la mia fucilata e la cagnetta la raccolse subito in bocca e andava avanti ed indietro portando trionfante il suo premio.
La fucilata non l'aveva scossa e/o distratta dal suo obiettivo.

Avevamo superato un altro ostacolo, aveva sentito il colpo di fucile e non se ne era impressionata, la passione per la quaglia  le aveva cancellato ogni timore. Raccomando, però, a tutti che i primi colpi devono essere seguiti da abbattimento ed abboccamento dell'animale da parte del cane, solo così infatti sarete sicuri che superi il timore dello sparo, e mediante il solito meccanismo di rinforzo positivo si appassioni a cercare la selvaggina.
Evitiamo di tirare più colpi consecutivi vicino al cane le prime volte per non turbarlo o spaventarlo più di tanto.
Una cosa fondamentale è quella di riempirli di complimenti e carezze dopo ogni ferma ed ogni abboccamento e, ancora più complimenti, se decide di portarvi la quaglia e cedervela.

Ripetei questa lezione con altre 4 quaglie, infine, prima che la cagnetta si stancasse, decisi di sospendere tutto e tornare a casa lasciandola con il desiderio di ritornare a ripetere quel così bel gioco che tanto la appassionava....

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Addestramento Setter, Parte 5»

Primi incontri, prove sul campo..

Addestramento setter, primi incontriSiamo giunti al terzo capitolo delle mie personali esperienze alle prese con i fantastici setter. Dopo aver portato la cucciola nelle prime uscite siamo giunti a vedere come reagisce di fronte ad una probabile preda...

Arrivati in prossimità dei 4 mesi decisi che era il momento di mettere la cagnetta davanti al selvatico per la prima volta per vedere come reagiva, e che risposta avrebbe avuto.
Comprai, quindi, due "gabbiarole" e mi recai in campagna. Ne nascosi una in mezzo all'erba e lasciai la cagnetta libera di girare come al solito, guidandola a sua insaputa sul luogo in cui si nascondeva la quaglia.

Le prime uscite...

Addestramento setter prime uscite Eccoci alla seconda parte delle mie personali esperienze con l'addestramento dei setter.
La cucciola ha tre mesi e la sto pian piano abituando alle uscite, al contatto con me e ai miei comandi e ad affrontare il terreno di caccia...
Già dalla terza uscita decisi di fare un percorso gradualmente più impegnativo che prevedeva terreni in pendenza e rocciosi, e il passaggio di fili spinati e dei reticolati.
Questo del passaggio dei fili spinati e dei reticolati è quello che considero un test fondamentale sull'intelligenza e intraprendenza del cane, doti fondamentali senza i quali un cane non sarà mai un buon cane da caccia.
Con mia sorpresa e soddisfazione la cagnetta, dopo avermi visto passare, cominciò  a guardarsi intorno finché, scorto un buchino sotto la rete, si schiaccio fino a passarci attraverso e me la trovai tutta felice e scodinzolante davanti, lieta di ricevere tutti i miei complimenti.

Una regola fondamentale è fare sempre i complimenti al cane ogni volta che fa qualcosa che approvate, ciò instaura un feedback positivo nella mente del cane che capisce che quel comportamento è collegato ad una vostra approvazione, e sarà spinto a ripeterlo in altre occasioni per ricevere la vostra approvazione.
Questo meccanismo, se saputo sfruttare, vi permetterà di ottenere dal cane praticamente tutto ciò che volete...

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Addestramento Setter, Parte 3»

Setter, nato per la caccia...

Hai appena preso il tuo primo setter o sei alle prese con l'addestramento di uno di questi magnifici compagni di avventure?
Qui di seguito troverai le mie esperienze e le mie conoscenze che ho acquisito nel tempo per aiutarti a comprendere al meglio l'indole del tuo cane ed aiutarlo a far venire fuori il campione ed il fiuto della caccia del tuo fedele ausiliare.
Ho suddiviso il tutto in sette parti e spero ti sia utile per addestrare al meglio il tuo setter. Non dimenticare di lasciare un commento se hai dubbi o vuoi condividere la tua personale esperienza o consigli....
Buona lettura!
Addestramento setter

Prima di iniziare....

Ti premetto che non voglio insegnare come addestrare dei setter per essere regolari a delle gare. Ne, tanto meno, pretendo che il mio ausiliare risponda a quelli che sono i requisiti che vengono cercati nel mondo della cinofila. I miei amati setter sono essenzialmente cani da caccia, nel senso stretto del termine, il cui scopo è, essenzialmente, quello di trovare il selvatico e permettermi di avere qualche possibilità di spararlo!
Il mio unico obiettivo, durante l'addestramento del cane è cercare, soprattutto, di tirare fuori dal soggetto che sto accudendo tutte le sue doti venatorie, sfruttando il legame che si instaura fra conduttore e il cane.
Non faccio nient'altro che alimentare la sua voglia sfrenata di cacciare, compiacere il padrone e ricevere attenzioni, complimenti e coccole.

Il cane secondo i miei principi deve condurre una vita serena, felice e non essere sottoposto a stress continui o rimproveri.
Tutto ciò che fa deve essere per lui un gioco e massimo divertimento. Deve essere il cane il primo maggiore appassionato di caccia, e deve trovare la massima soddisfazione e libertà ad esprimere le sue doti venatorie.

Per questo si deve instaurare un forte legame ed un'intesa perfetta tra cane e padrone. I due devono arrivare a capirsi con un gesto o una parola.
Aborro qualsiasi metodo coercitivo per piegare forzatamente il cane, come collari elettrici, e violenza su l’animale di qualsiasi forma!
Per trasmetterti il mio metodo ed i miei principi, soprattutto alle nuove generazioni di cacciatori, ti parlerò del mio approccio con i setter e del mio percorso graduale sino al selvatico...

Iniziamo...

Breton e cirneo La mia esperienza con i cani da caccia nasce dai Cirnechi, eccezionali cani adatti alla caccia al coniglio selvatico, specialmente nei brulli territori siciliani... Per anni ho fatto, quasi in via esclusiva, questa forma di caccia accompagnato a due cirnechi o incroci di tale razza ed un furetto.
Purtroppo qualche anno fa la riduzione del coniglio selvatico, dovuta alla moria causata dal virus dell'epatite, mi ha spinto ad allentare con questa bellissima caccia fortemente radicata in sicilia, e volgere lo sguardo ad altre forme di caccia...

Un po trascinato da altri amici ho pensato di dedicarmi alla caccia col cane da ferma. Mi trovavo adesso a dovere scegliere la razza che meglio si adattava alle mie esigenze.
Inizialmente mi sono orientato sul breton che è considerato un cane tutta caccia... pensavo di portarlo dietro nelle mie passeggiate in campagna, per poter avere un cane per tutte le esigenze.
Tuttavia la mia esperienza con i breton non mi ha soddisfatto, mi sono capitati cani con una cerca molto stretta, e scarse attitudini venatorie.
Domenica, 03 Maggio 2020 04:28

Vecchia Dn a ciambelline

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Cara vecchia DN....

DN Ciambelline Indubbiamente una delle polveri da caccia più conosciute e stimate dai cacciatori italiani.
Veniva prodotta a est della palude dei Mareschi ad Avignana (To) in una delle più importanti fabbriche mondiale di esplosivi degli anni '40.
All'epoca era denominata "Società Anonima Dinamite Nobel per la fabbricazione della dinamite, brevetto Nobel ".
Successivamente fu prodotta dalla SNIA Viscosa di Roma nello stabilimento di Orbetello mantenendo inalterata la qualità ed il processo di produzione.
È una balistite attenuata doppia base prodotta a seguito di un ciclo di lavorazione ben preciso ed accurato che permette di ottenere un propellente sempre dalle medesime caratteristiche e stabilità fra i vari lotti. Era composta in parti quasi uguali da nitroglicerina e nitrocellulosa. Il 48% la prima e il 52% la seconda che assieme formavano dei piccoli dischetti di colore grigio del diametro di 2 mm con foro centrale di 0,8 mm.
Domenica, 05 Aprile 2020 16:39

Andare a caccia di tordi con doppietta a cani esterni

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Il desiderio di un giorno? Tornare indietro nel tempo...

Gerardo caccia doppiettaMi sono appassionato di caccia per lo più grazie ai racconti degli anziani che mi parlavano sempre di una caccia di un altro sapore dall'attuale, dove le armi semiautomatiche non esistevano e la caccia non era definita come un semplice sport, ma era sostentamento e mezzo per procurarsi il cibo.

Una caccia fatta di povertà e stenti dove nessun bossolo veniva maldestramente abbandonato a terra, ma anzi veniva ricaricato più e più volte sino a quando proprio il cartone cominciava a sbriciolarsi.

Altri tempi dove a compensare le inefficienze di fucili e cartucce c'era la pazienza e l'intelligenza assieme a tanta abbondanza di selvaggina.
Ci si avvicinava il più possibile al selvatico per portare il tiro ad un margine di errore minimo se non nullo.
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