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Lunedì, 12 Agosto 2019 11:38

Preapertura Lazio 2019/2020 Limitazioni

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Approvata la preapertura ad una sola specie

Preapertura lazioLa Regione Lazio approva sia il calendario venatorio della stagione caccia 2019/2020 sia la preapertura per i giorni 1 e 8 settembre.
Triste novità la preapertura riguarda soltanto una specie cacciabile, la Tortora selvatica..
Vengo quindi esclusi Cornacchia grigia, Gazza, Ghiandaia ed il Merlo che lo scorso anno erano stati inseriti.

I capi abbattuti rimangono sempre 5 giornalieri e l'attività venatoria sarà esercitabile in appostamento fisso o temporaneo dalle 5:40 alle 19:40..
Sono escluse dalla preapertura le aree ZPS.
Non si può, purtroppo, portare il cane in preapertura.



I corvini sarebbero stati esclusi dalla preapertura per non andare a sforare il periodo massimo di pressione venatoria applicata ad una specie. Rimane però dubbia la scelta, da parte della regione lazio, di applicare l'arco temporale anche a specie riconosciute nocive e in forte espansione causando danni di altre specie e all'agricoltura.

Per noi cacciatori, che vedono la caccia una passione, e il vivere giornate spensierato nel verde, risulta immotivato non introdurre le specie nocive come i corvidi.

Tutti noi ci chiediamo che senso ha questa limitazione rispetto lo scorso anno. In più sappiamo bene che le uniche occasioni di cacciare la tortora rimane la preapertura in quanto, questo splendido selvatico, tende a migrare già sul finire di agosto. Limitarne il prelievo a 5 capi ben sapendo che le maggiori libertà negli altri paesi, anche limitrofe ci sembra un'assurdità.

Tuttavia noi cacciatori laziali noi non molliamo, speranzosi che un giorno qualcuno abbia più considerazione della nostra categoria e si attuino i veri provvedimenti per garantire la salvaguardia dei selvatici.
Ramon

La precisione di tiro,non basta per essere un buon cacciatore. Colui che possiede esclusivamente questa capacità, farebbe bene a restarsene a casa.Ma chi ama la fauna e il bosco anche quando non risplende il fuoco, non si ode il fragore dei fucili e va fuori anche durante il periodo di divieto di caccia, quando la terra e gli alberi sono congelati o coperti di neve, quando il cibo scarseggia, il bisogno è massimo e la morte raggiunge l'animale selvatico. Solo colui che scongiura la morte curando,nutrendo e proteggendo gli animali, merita di essere chiamato cacciatore. Hermann Lons

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