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Cane a caccia La Liguria conferma il trend positivo sulla caccia degli ultimi anni ed approva, con il voto favorevole della maggioranza (contrari i Cinque Stelle), il nuovo calendario venatorio che regolamenta la stagione 2016/2017.
Il via il 18 settembre per quasi tutte le specie cacciabili, compreso il cinghiale, e chiusura il 10 febbraio. I cacciatori liguri guadagnano più di un mese di caccia rispetto ai pareri (non obbligatori) forniti dall'ISPRA.
Il nuovo calendario garantisce una gestione consapevole e patrimonio faunistico e concreti benefici per le attività agricole locali sempre più in difficoltà e a far conti con i pesanti danni impressi dalla fauna selvatica.

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Tordo

Il consiglio dei ministri ha deliberato l'esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti delle regioni Calabria, Toscana ,  Liguria, Puglia, Lombardia, Umbria, e Marche  disponendo la modifica dei calendari venatori con la chiusura anticipata della caccia al 20 gennaio 2016 a tre specie, Tordo Bottaccio, Beccaccia, Cesena.

Il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti (PD)  si legge su www.governo.it per evitare che il limite al 31 gennaio fissato dalle regioni interessate facesse coincidere la stagione della caccia di una o più specie indicate con il periodo prenunziale o di riproduzione ha disposto la modifica del loro calendario venatorio.
Secondo il Ministro gli attuali limiti di caccia al 31 gennaio comporterebbero una violazione della normativa europea, andando ad aggravare la posizione dell'Italia rispetto all'eventuale chiusura negativa del caso EU-PILOT 6955/2014, avviato dalla commissione europea.

Le regioni dovranno nei prossimi giorni adeguare i loro regolamenti.


Peccato che in gran parte d'Europa, dove quando si parla di caccia siamo gli unici a farne parte, l'attività venatoria si svolge dal 20 agosto al 28 febbraio, con il Tordo Bottaccio cacciabile in quasi tutte le nazioni attorno a noi fino al 28 febbraio!

Anche specie come Cinghiale e Storno considerati nocivi a causa dei danni all'agricoltura e sanitari/igienici in alcuni paesi, come la Francia in caso di necessità possono essere cacciati tutto l'anno.

Le azioni intraprese dal Ministro dell'Ambiente non fanno altro che aumentare la sfiducia nelle persone che lasciano a malincuore il mondo venatorio italiano preferendo i viaggi all'estero.

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Flotta di Storni in volo Da oggi torna legale cacciare lo Storno dopo la sentenza del TAR della scorsa settimana (TAR sospende la deroga sullo storno). La giunta regionale in questi giorni ha deliberato una modifica al calendario venatorio per allinearsi alla sentenza del TAR.
In particolare il vecchio regolamento prevedeva di segnare le prede abbattute sull'apposito tesserino a fine giornata, mentre adesso allineandosi con le disposizioni nazionali, bisognerà segnare sul tesserino ogni storno abbattuto immediatamente.

Da oggi Sabato 7 sarà possibile riprendere le attività di caccia allo Storno nei modi e termini prescritti dal calendario venatorio con in più la disposizione che prevede di segnare sul tesserino nelle immediatezze degli abbattimenti.

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Caccia in deroga allo storno liguria Con Decreto cautelare n. 262 del 29 ottobre 2015, il Presidente della 2° sezione del TAR ha sospeso la caccia in deroga allo storno che era iniziata il 5 Ottobre e doveva terminare il 15 dicembre. A fare il ricorso sono state le associazioni Lega Abolizione Caccia-LAC, Lav e Enpa che da subito hanno contestato in vari punti la Delibera della Giunta Regionale 846 del 30 luglio scorso che fra le regolamentazioni della stagione 2015-2016 in Liguria prevedeva anche la deroga sullo Storno.

I rappresentati delle tre associazioni ambientaliste si sono dimostrati soddisfatti della decisione del TAR e sono convinti che anche la pronuncia finale, che potrà avvenire anche dopo 15 dicembre, non stravolgerà l'attuale verdetto.
Il ricorso ha contestato il mancato rispetto del parere obbligatorio dell'ISPRA e la violazione della normativa statale sulla caccia che impone di annotare sul tesserino ogni esemplare ucciso subito dopo l'abbattimento e che tale obbligo non era stato incluso nel regolamento venatorio.

Dal 30 Ottobre, quindi, lo Storno in Liguria torna ad essere protetto ed il suo eventuale abbattimento violazione penale col rischio di sequestro di prede e fucili per i cacciatori.

Invitiamo tutti i cacciatori a prendere atto della notizia e a divulgarla fra amici e conoscenti affinché si abbiano sgradite sorprese a causa della scarsità di attenzione posta dai media sulla notizia.
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I cacciatori liguri in vista dell'apertura della caccia potranno godersi la stagione senza intoppi o preoccupazioni grazie all'approvazione della legge denominata "salva-caccia" presentata dal cacciatore e Consigliere Regionale della Lega Nord Francesco Bruzzone.
La normativa prevede il proseguimento senza interruzioni della caccia secondo i dettami delle leggi regionali e nazionali in mataria in caso di sospensione dell'annuale calendario venatorio.

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Un vero e proprio allarme Cinghiali a Rapallo provincia di Genova dove in solo quest'ultimi mesi sono arrivate oltre 50 richieste di risarcimento per danni arrecati da questi animali.

L'aumento costante della popolazione di cinghiale, più del 13% rispetto al 2013, sta creando un pericolo costante per i cittadini di Rapallo che oltre ai danni alle colture devono lottare con le frane dovute all'incuria e ai continui smottamenti che i Cinghiali creano in cerca di cibo.

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Sospesa caccia al cinghiale a Savona

In questi giorni sembra non arrivarci che tristi notizie. Questa volta l'articolo riguarda gli amici cinghialai di Savona che vedono sospesa la delibera provinciale n. 144 del 10 settembre scorso con la quale si anticipava l'apertura della caccia al Cinghiale a causa delle continue preoccupazioni degli agricoltori sui danni provati alle colture dagli ungulati .

Il Tar ha accettato il ricorso del WWF secondo il quale la provincia non ha rispettato il parere obbligatorio dell'Ispra che disapprova l'apertura anticipata a causa dell'eccessivo fogliame del manto boschivo di questi giorni.

Non poche le proteste, la differenza di appena quindici giorni non dovrebbe cambiar molto sulle condizioni del manto boschivo, ma ormai ci si appella alla magistratura per poter puntare ogni punto e virgola fuori posto per bloccare tutto.

Ci si rivolge alla magistratura con relative spesse spesso pagate dai contribuenti piuttosto che muoversi uniti per mantenere il corretto equilibrio dei pochi habitat rimasti.

Ai nostri amici cinghialai di Savona tocca adesso pazientare e attendere l'apertura regionale e passa parola sulla notizia per non rischiare guai ai meno informati.

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