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In appena tre anni crollo del 70% dei preti cacciatori

Don Camillo CacciatoreI tempi cambiano ed alcune immagini del passato spariscono. Sto parlando dei cacciatori la domenica che partivano in vespa con la gabbietta ed il fucile a tracolla o le scene di caccia che a volte apparivano nei film degli anni '80. Questa immagine del cacciatore come la normalità oggi viene sempre meno in una società sempre più concentrata nelle città e lontana dalle campagne e dalla ruralità.

Un tempo non faceva così tanto scandalo se il prete del paese fosse cacciatore e si unisse ai suoi parrocchiani in tradizionali giornate venatorie. Oggi giorno non è così e l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDAA) ha pubblicato con orgoglio i dati raggiunti con "appena" 40 preti che la prossima stagione andranno a caccia. Un trend fortemente in diminuzione e si stima che i colletti bianchi che vanno a caccia siano -70% da tre anni a questa parte.

Insomma, niente più preti in stile "Don Camillo", il personaggio inventato da Giovannino Guareschi, che fra una messa ed una disputa con l'eterno nemico Peppone curava le sue amate galline e andava a caccia con la tradizionale doppietta.

Lorenzo Croce, presidente di AIDAA, commenta i dati indicando come la forte dimiuzione sia dovuta all'età avanzata dei preti simpatizzanti la caccia e, al tempo stesso, all'azione di dissuasione ed informazione che la stessa associazione ha cercato di diffondere nel tempo.
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Da nord a sud le fiamme stanno divampando ovunque complice caldo e siccità.

incendio nei boschi Situazioni davvero critiche in Calabria e Sicilia con case evacuate e zone dell'Università di Messina sgomberate. Migliaia di ettari del nostro patrimonio boschivo andati persi e quasi sempre dietro c'è la mano dell'uomo. Eppure nessun fermato, nessun arresto solo migliaia e migliaia di euro spesi per tenere in volo in Canadair.

Dove sono gli ambientalisti? Dove sono le persone che fanno propaganda tenendo in braccia teneri cuccioli?

Forse sono tutti a mare ed al rientro i boschi ormai bruciati saranno un lontano ricordo.

Habitat ormai persi, fauna selvatica decimata e zone non più percorribili da cacciatori e allevatori per almeno 10 anni. Un fenomeno quello degli incendi che ha dei risvolti amarissimi per tutti noi appassionati della natura e delle zone rurali.
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Con un comunicato divulgato dalla Vincenzo Bernardelli Srl prendiamo atto della decisione dell'azienda di sospendere le attività dal prossimo febbraio.BernardelliL'azienda, dopo la Beretta, è la più antica fabbrica di armi italiana fondata nel lontanissimo 1721. Anche se di proprietà straniera nel tempo ha conservato linee e qualità italiana.

La Bernardelli ha sempre seguito la tradizione e l'eccellenza cercando di proporre armi il più possibile personalizzate e per ogni esigenza del cliente. Già il motto "Bernardelli: fucili su misura" la dice lunga e le sue doppiette sono famose ed hanno fatto la storia del made in italy nel campo dei fucili basculanti. Basta ricordare le serie Italia, Brescia, Gardone e Roma, fra le più ricercate fra i collezionisti, rappresentano l'esempio per eccellenza dell'arte e della bravura manufatturiera italiana.
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