Note stagionali tra caccia mygratoria e stanziale
E' da molte stagioni che,specialmente nelle zone meridionali del nostro paese,la caccia subisce un notevole decremento.Se le condizioni meteorologiche lo
consentono la selvaggina transita e non si ferma;cio' è dovuto agli scarsissimi elementi di sostentamento dei territori.Mancano gli elementi foraggeri di una volta
poichè l'agricoltura è stata trascurata e quasi abbandonata.Chi si assumerà la responsabilità di investire e conseguentemente produrre?
A mio avviso le due componenti sono indispensabili e segnano un binomio agricoltura e selvaggina.

Se parli di migratoria è un po' complicato comprendere quali siano le reali cause.
Bisogna anche valutare il selvatico di cui stiamo parlando. Considera che il clima è ormai cambiato. Le temperature sono più alte e se noti anche le condizioni climatiche.

Io ricordo che gli anziani mi raccontavano sempre che a settembre, almeno nelle mie zone io sono di reggio calabria, tirava sempre lo scirocco. Questo vento è opposto al passo di quaglie, tortore e degli "estatini" in generale. Spesso trasportava anche umidà dal mare che col caldo portava a temporali. Cosa volevare dire questo?
Che gli uccelli venivano bloccati perchè dallo stivale dovevano compiere una lunga attraversata sul mare per il nord africa e li addensava. Così ci si divertiva... invece negli ultimi anni ho notato che i venti sono quasi tutti da nord o da ovest e questo fa si che non si manifestano temporali nell'area dello stretto canale di sicilia e gli animali col mare piatto partono o transitano senza fermarsi...

A ottobre/novembre una volta entrava la bora o la tramontana che durava settimane e rendeva i cieli limidi ed adatti alla migrazione. Adesso invece quasi sempre libeccio o ponente che probabilmente sposta le migrazioni sui mari o in altri paesi...

Per quanto riguarda la cura del territorio hai ragione. Gli habitat son sempre meno come le zone per la caccia e soprattutto stanno mancando le coltivazioni a cereali. Sempre più agricoltori prediligono cambiare colture ed abbandonare i cereali per magari ulivi, kiwi e frutti dal rendimento più alto. Gli uccelli granivori ne hanno risentito parecchio. E' anche vero però che altre specie ne vanno a gogò come i tordi che sono in forte aumento nel nostro paese. Credo che dall'altro lato della medaglia la riduzione degli habitat porti anche una maggiore pressione venatoria e, quindi, è vero che magari tordi e colombacci sono in aumento, ma quando arrivano dopo poco si dileguano a causa delle scopettate....

Dovrebbe essere gli ATC a promuovere delle aree vocate per la migratoria e lo stato ad aiutare gli agricoltori a fare il loro mestiere e non a lasciare tutto abbandonato.... Quello che possiamo fare, noi piccoli consumatori, è leggere bene le etichette informarci sulle aziende e le materie prime e quando possibile premiare il vero made in italy.....

io credo che i cacciatori siano consumatori attenti. Andando nelle aree rurali hanno la possibilità di vedere come viene coltivata la terra ed acquistare direttamente dal produttore...e questo aiuta moltissimo l'economia circolare...

ondivido il pensiero espresso limpidamente da Demek offline amministratore per quanto riguarda il fattore clima,elemento essenziale per la mygratoria.
Però ,devo rispettosamente osservare che i famosi ATC hanno non solo fallito il loro compito territoriale e secondo il mio modesto parere hanno ingenerato
un corporativismo,deleterio ed improduttivo per le funzioni di accordi e scambi di esperienze,in altri termini ogni ATC ha coltivato fisiologicamente il proprio
orticello.

leandrobranca ha scritto:
la stramaggior parte delle volte è vero.
In emilia romagna e veneto però ho visto che qualcosa si riesce a fare per la migratoria e soprattutto la stanziale.

Al sud ti assicuro zero. Io pago 20€ di atc e non avrei problemi a pagarne anche il doppio se però poi l'atc funzionasse a dovere invece di essere totalmente assente....Molti altri cacciatori, invece, si lamentano che due anni fa è aumentato di 6€.... eh si io mi lamento di pagare anche se poco, ma perchè non so dove e come vengono reinvestiti questi soldi che dovrebbero essere spesi per il bene del territorio.

Dal mio piccolo punto di visto sono stati un fallimento sono autonomi e nessun controllo sulle attività che svolgono