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Domenica, 27 Maggio 2018 11:41

Palermo, forestale impiegata nella lotta al bracconaggio e ai richiami elettromagnetici per le quaglie

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In alcune aree la notte è un vero e continuo concerto di richiami...

carabinieri forestale palermoSi sta per concludere un mese intenso per gli uomini del Nucleo operativo del corpo forestale intenti ai controlli e alla lotto al bracconaggio ed ai mezzi illeciti di caccia.

Da metà aprile, venti favorevoli, sulle coste del sud italia si può osservare l'incredibile migrazione che porta le quaglie dal nord Africa verso l'Europa. Un fenomeno molto particolare da vedere poichè le quaglie di per sè non sono uccelli molto adatti al volo. Esse, infatti, hanno un corpo relativamente tozzo rispetto alle ali e per questo, durante la lunga attraversata, consumano tantissima energie volando.
Non tutti gli esemplari che partono arrivano a destinazione e molti, appena avvistano la costa, si lasciano quasi cadere sulla terra ferma rimanendo immobili per ricaricare le batterie e solo successivamente dedicarsi alla ricerca di cibo.
In questi momenti le quaglie sono incredibilmente vulnerabili e devono sperare non ci siano predatori vicino a dove atterrano.

La migrazione avviene per lo più di notte e, non avendo punti di riferimento a terra, le Quaglie si lasciano attrarre dagli esemplari arrivati prima che cantando attirano gli altri indicando una zona dove è possibile ristorarsi e trovare cibo.

Molti cacciatori sfruttano dei richiami a fiato o a "sacchettino" che utilizzano prima che arrivi l'alba per attirare i selvatici che transitano di notte vicini.
Richiami più efficienti, ma illegali, sono quelli elettromagnetici spesso collegate a forti altoparlanti che vengono accesi la sera e per tutta la notte richiamano le Quaglie anche da notevole distanza.
Questi mezzi sono utilizzati dai bracconieri per radunare i selvatici in spazi ridotti e favorirne i prelievi.

I richiami elettromagnetici più sofisticati sono dotati di temporizzatore e spesso collegati a batterie delle auto. Possono essere posizionati facilmente, spesso con complicità dei proprietari terrieri, e alle prime luci dell'alba si spengono in automatico. Questo costringe i carabinieri forestali a continui pattugliamenti notturni ed ad un intenso lavoro per riuscire a prendere sul fatto i bracconieri.

Solo in questo mese di maggio sono decine i registratori sequestrati, nascosti fra le erbe o le rocce tutti orientati verso il mare per attrarre il più possibile.
Alcuni sono disposti in apposite cassette metalliche piantate nel terreno o ancorate ad alberi con tanto di lucchetto per evitarne il furto.

Tuttavia, rispetto ai sequestri, non sono tante le denunce sollevate su furbetti colti in fragrante.

Il caso più curioso si è verificato recentemente a Cozzo Lupo, località fra Palermo e Torretta dove i forestali scoprendo un ennesimo richiamo puntato verso il mare ben nascosto fra le rocce hanno atteso nascosti per ore sin quando i bracconieri sono andati a recuperarlo.
Come se nulla fosse quattro persone, giunte a bordo di due fuoristrada, giunti sul posto hanno liberato i cani e si accingevano a recuperare il registratore. Proprio in quel momento sono intervenuti le autorità fermando ed identificando gli uomini.

A differenza di come si pensa, costituisce esercizio venatorio anche il semplice vagare o anche l'attività prodromica di appostarsi o di ricerca della fauna. (Basti pensare che individuata una zona ricca di selvaggina a volte basta soffermarsi di notte con l'auto e poter abbagliare i selvatici per poterli catturare). Una volta riscontrato l'esercizio venatorio essere accusati di uso di mezzi vietati o di aver violato uno dei divieti indicati nell'art.21 della 157/92 non è poi tanto complicato.
In più i quattro provvedevano ad addestrare i cani in un periodo non concesso.

L'utilizzo di apparecchiature di richiamo elettromagnetiche, in più, possono interferire negativamente con le attività e la migrazione degli uccelli. Speriamo che il disturbo della migrazione della quaglia si riduca al minimo e, agli appassionati, consigliamo di frequentare i prati nelle belle giornate con leggero vento e soffermarsi con attenzione nella speranza di ascoltare il canto naturale di qualche maschio di quaglia....
BlackHunter

Adoro il vento di bora che soffia sul viso la mattina e sentire lo zirlo prima di vedere la freccia.
Adoro il ruomore nei rami fitti della beccaccia che si invola e adoro la mia squadra di cinghialai number 1

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