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Ronin977

Ronin977

Sono Giorgio ho 42 anni di professione farmacista, appassionato di caccia sotto tutte le sue forme e in particolare col cane da cerca e da ferma.

Sul mio canale youtube tratto argomenti riguardo il caricamento utili a chi vuole avvicinarsi al mondo della ricarica con argomenti teorici, esempi pratici, ed i concetti che a mio avviso occorre conoscere per caricare con cognizione. In più tanti assetti da me provati, spiegandoli nei dettagli: Giorgio The Hunt

Sabato, 02 Maggio 2020 12:23

Avvicinarsi alla ricarica

AVVICINARSI AL CARICAMENTO PERSONALE

PREFAZIONE

In questo articolo, rivolto a tutti i cacciatori GIOVANI E ANZIANI vorrei spiegare il perchè può valere la pena prepararsi da se le cartucce,  e come ci si puo avvicinare a questo mondo gradualmente  ottenendo buoni risultati anche senza spedere grosse cifre per attrezzature particolari.

Perchè caricare?

Ecco una domanda che molti rivolgono a chi si dedica a questa arte, in commercio esistono migliaia di cartucce di tutti i tipi e grammature, in grado di soddisfare i bisogni del piu esigente dei cacciatori, sono in vendita a prezzi più o meno cari in base alle grammature, marche e qualità dei componenti, sono testate alle prove di banco, e quindi di sicuro uso, e chi le fa sono professionisti della balistica, con enorme esperienza ampia conoscenza del campo  e mezzi all'avanguardia, che il piccolo caricatore domestico non possiede.

E allora perchè non affidarsi a loro e produrre le cartucce da se?

Vi risponderò con una domanda... qualcuno di voi ha mai chiesto ad un pescatore appassionato dove compra le lenze che usa a pesca?

Se lo avete fatto avrete ricevuto risposte del tipo:

le mie lenze le faccio io, saperle fare fa parte dell'arte della pesca, le mie lenze sono specifiche per ogni tipo di mare, e tipo di pesca che vado a fare,  sono il frutto della mia abilità ed esperienza, non dirò mai a nessuno come sono fatte perchè è un mio segreto di pescatore, ed ogni volta che prendo un pesce ho una doppia soddisfazione, averlo saputo tirare, ed aver saputo fare e scegliere la lenza giusta per l'occasione.... ed infine in genere conclude dicendo, "quelli che pescano con lenze comprate sono dei pivelli"!

Che dire i pescatori sono piu fieri ed orgogliosi di molti di noi...

Ebbene il caricatore personale, può dire piu o meno le stesse cose delle sue cartucce, e permettetemi di dire, che come nella pesca anche chi non fa le cartucce non è un cacciatore completo... sanno addestrare i cani, sanno sparare e seguire le tracce ma... le cartucce le comprano!!!

E allora come si fa ad essere cacciatori completi? come si imparA A RICARICARE  e a fare cartucce proprie in grado di competere con le industriali?

Anche qui occorre esperienza, passione, e un minimo di conoscenza di alcune delle regole di balistica di base.

Intanto le cartucce del caricatore personale  se fatte con i dovuti accorgimenti hanno una caratteristica che le rende superiori a quelle industriali, e cioè la specificità.

Il caricatore esperto infatti sa come caricare una cartuccia adatta non solo al selvatico che si vuole insidiare, ma soprattutto che funzioni al meglio nelle condizioni ambientali, e nelle zone dove andiamo abitualmente a caccia, cosa che le industriali non potranno mai garantire.

Le industrie infatti fanno dei caricamenti standard volte a funzionare in buona parte delle condizioni ambientali, ma non in tutte, capiteranno così giornate in cui vanno tutte bene e giornate in cui ci fareo innumerevoli feriti, padelle e occasioni sprecate. Qui il caricatore personale trova il suo punto di forza, dopo anni di prove ed esperienza, in base al periodo dell'anno zona di caccia e condizioni ambientali, saprà quale cartuccia tirare fuori e sparare con successo, mentre tutti gli altri staranno a rodere e contare le occasioni mancate.

Ma come si diventa ricaricatori? che attrezzatura occorre? come si impara a caricare, e soprattutto se volessimo provare e poi decidessimo di lasciare perdere, quanto ci costerebbe provare?

Non molto! Un attrezzatura di base non ha un costo elevato, per chi volesse iniziare partendo dalla chiusura tonda,  basterà comprare alcuni accessori e componenti per mettersi all'opera e caricare cartucce di tutto rispetto, in grado di darci grandi soddisfazioni e di competere con le piu blasonate cartucce industriali... non ci credete? ecco cosa vi occorre:

- orlatore da tavolo tipo Diana (lo trovate in armeria o su ebay a meno di 30 euro)

- una bilancia di precisione a piatti o elettrica. ( ce ne sono anche di cinesi a pochi euro, attenzione però che siano affidabili ed in grado di apprezzare i 0,01 grammi).

- un calcaborre di legno

-cartoncini di chiusura

-bossoli T3 innescati

-borre gualandi sg 19-22-25

- un barattolo di polvere da sparo (consiglio sipe)

-  un sacco di pallini di piombo della misura che vi serve. (consiglio 8)

tutto questo materiale potreste acquistarlo a meno di 150 euro ed è piu che sufficiente per fare decine di cartucce di varie grammature valide per tutte le esigenze e tipi di caccia presenti in italia.

Quindi come vedete potrete avvicinarvi al caricamento anche solo per curiosità, senza spese eccessive e nel caso in cui la cosa non vi appassioni, potrete lasciar perdere senza avere il dispiacere di avere speso grosse cifre per nulla.

Ovviamente non si comincia a ricaricare così dal nulla, conviene sempre affiancarsi ad un amico esperto che vi farà da guida, e vi seguirà i primi tempi, per poi poter proseguire da soli quando sarete ormai sicuri e consapevoli di ciò che fate.

Anche leggere qualche testo puo essere d'aiuto, per avere maggiore conoscenza del mondo della balistica, e imparare i meccanismi di base che ci serviranno nella pratica per avere piena coscenza di ciò che facciamo, affinchè il caricamento non sia la mera preparazione di una ricetta di cucina cosi come la troviamo scritta, ma una scelta cosciente di materiali e dosi, volte ad ottenere la cartuccia ideale alle nostre esigenze.

I testi migliori sono probabilmente i classici di Granelli e Gallina, due grandi maestri del passato, che spiegano la balistica e il caricamento in maniera chiara e semplice, alla portata di tutti... recentemente sono anche venuto in possesso dell'ottimo manuale di Manna, che mi è sembrato molto chiaro e dettagliato, e che potrebbe anche essere una ulteriore buona scelta.

Inoltre il web è pieno di forum, dove confrontarsi con altri cacciatori, e spesso moderato da gente esperta, in grado di rispondere a tante domande e chiarire concetti, per non parlare dei molteplici video che si trovano, in cui vengono mostrate anche le procedure pratiche di esecuzione, che spesso sono piu chiare di qualsiasi testo scritto.

I mezzi dunque non mancano ed anche un neofita che non ha amici ricaricatori puo avvicinarsi alla ricarica appoggiandosi ai supporti mediatici e cartacei da me descritti.

COME FUNZIONA UNA CARTUCCIA

La prima cosa che un cacciatore ricaricatore deve avere chiara è il funzionamento di una cartuccia, capendo questo meccanismo, sarà anche in grado di capire come e dove intervenire nel suo funzionamento per modificarne la resa a nostro piacimento, e renderla adatta alle nostre esigenze.

la cartuccia a pallini è composta da:

- un bossolo

-un innesco

- polvere da sparo

-un borraggio

-pallini di piombo

- dischetto di chiusura (orlo tondo)

Partiamo dal bossolo:

esistono di 5 tipi dal T1 al T5 in base all'altezza del fondello, e costituisce il contenitore all'interno del quale si mettono i componenti della cartuccia. la scelta del bossolo è inerente al tipo di carica che si vorrà andare a fare, e in genere per le cariche piu pesanti dove si vuol vivacizzare la polvere che si usa vengono scelti bossoli con fondello piu alto, mentre per le cariche base a grammatura medio bassa si scelgono le T1. I bossoli possono essere in plastica ed in cartone.

L'innesco:

Oggi in italia le case che producono inneschi sono : 

-Fiocchi che produce il 614 (innesco a bassa potenza) il 615 (media potenza) e il 616 (alta potenza).

-Cheddite che produce  in ordine crescente di potenza Il cx50-cx1000-cx2000

- Nobel sport   che produce sempre nellordine 684-686-688

La scelta di un innesco dipende da tanti fattori, ne elencherò solo alcuni:

temperatura: con temperature miti si preferiscono inneschi di media potenza, con il freddo inneschi di alta potenza.

tipo di polvere: per polveri molto progressive si scelgono inneschi di alta potenza, per polveri semivivaci inneschi di media potenza,  o di alta potenza a seconda dei casi...

Grammature: a volte per alte grammature si scelgono inneschi deboli in modo da fare raggiungere piu gradatamente il picco massimo pressorio, e far accendere la polvere piu gradatamente, ciò consente di far funzionare cartucce con alta grammature a valori pressori accettabili, cartucce che altrimenti avrebbero raggiunto valori pressori troppo alti.

POLVERI

Le polveri si dividono dal punto di vista chimico in monobasi (contengono nitrocellulosa ma non contengono nitroglicerina) doppie basi (contengono nitrocellulosa e nitroglicerina ).

dal punto di vista della vivacità esistono :

-vivaci (x24 e x28) es:F2x24;f2x28

-semivivaci (x32-x34) es: s4; sipe

- progresive (x36-x38) Mbx36; M92s

- Molto progressive(x40 in poi) Sp2, m410

PS: x24, x28 ecc... sono riferiti al cal 12! che nessuno pensi che una x28 possa essere usata per caricare i 28 gr in calibri inferiori al 12!

Questa caratteristica è fondamentale perchè in base alle grammature che vorremo andare a caricare, dovremo scegliere la polvere che ha il grado di vivacità adatto.

La funzione della polvere è quella di bruciare rilasciando grandi quantità di gas che trovandosi costretto nello spazio della cartuccia si espande e spinge ad altissima velocità borra e pallini.

Borraggio

Si tratta di un materiale ermetico che viene posto tra la polvere ed il piombo, ha il compito fondamentale di creare intasamento ai gas impedendogli di espandersi liberamente, e creando la spinta che permette il lancio del piombo.

Il borraggio puo essere :

in PLASTICA (questo è in assoluto il borraggio migliore, perchè è quello che presenta la migliore tenuta), le borre in plastica si dividono in :

Bior e contenitori.

Le prime sono le eredi delle vecchie borre in feltro, si usano per avere delle rosate generalmente più aperte, e comunque altamente influenzate dalla strozzatura della canna in cui vengono sparate.

Il contenitore invece caratterizzato dal bicchierino all'interno del quale viene inserito il piombo assicura rosate piu strette, e che risentono meno della strozzatura della canna, particolarmente indicato nei tiri piu lunghi.

IN FELTRO:

questo è il borraggio più tradizionale, in passato era l'unico ad essere conosciuto ed usato, una volta il feltro era di origine animale e ben grassato, ed aveva un buon grado di tenuta dei gas, veniva tradizionalmente caricato con un cartoncino nero soprapolvere detto catramato, sopra il quale era messa la borra in feltro.

Oggi il feltro è di origine vegetale, e non ha piu la tenuta del feltro di un tempo, viene così utilizzato con sotto una couvette in plastica (borraggio misto) che ha il ruolo di dare la tenuta, mentre la borra ha piu un ruolo di spessore e rigidità.

Infine esiste il

BORRAGGIO CHIMICO

detto anche incoerente, composto da granulato grassato, che si mette al posto delle borre sopra un cartoncino, e ha una tenuta mediocre, specialmente nei grossi calibri, veniva utilizzato in tempi di magra a causa del suo basso costo, e ne venivano fuori cartucce dalla resa mediocre e spesso con fughe di gas che causavano grappoli di rosata in fusione, oggi è quasi del tutto abbandonato salvo qualche appassionato che lo usa per mettere alla prova le proprie abilità di caricatore, e vincere la sfida di ottenere un buon assetto con maggiore difficoltà!

I PALLINI

Ne esistono di tanti tipi, in base alla composizione vi sono:

- Ramato (con la superfice placcata col rame, belli esteticamente, e leggermente piu duri dei convenzionali

- Nichelati ( addizionati al nichel e di colore argentato, sono piu duri e mantengono meglio forma fendendo l'aria e dando rosate piu regolari e che quindi sono in grado di arrivare compatte piu lontano)

- dorato (fattore prettamente estertico)

- e il normale pallino in piombo, piu economico morbido e facilmente deformabile ma sempre funzionale

-ultimamente sono apparsi anche pallini in acciaio, bismuto, rame ealtri metalli pensati per sostituire il piombo nelle zone umide, dove purtroppo è stato vietato.

I pallini sono di misura piu grande in base alla numerazione decrescente,

i piu piccoli partono dal 13 e poi a salire di diametro12-11-10-9-8-7-6-5-4-3-2-1-0 1/0-2/0.....11/0.

In base al tipo di selvatico che vogliamo andare ad insidiare ed alla distanza di tiro dovremo scegliere la numerazione piu adatta.

LA CHIUSURA

di chiusure ne abbiamo di tre tipi:

-tonda

-stellare

-ogivale

TONDA

La tonda è la piu antica, praticata mettendo un dischetto di cartone, sughero o plastica sopra il piombo, e poi mediante una macchinetta orlatrice si ripiega l'orlo del bossolo a tenere fermo il dischetto, chiudendo cosi ermeticamente la cartuccia.

E' la piu bella ed elegante delle chiusure, permette caricamenti di tutti i tipi e presenta rosate con una concentrazione di pallini maggiore in periferia, e meno densa al centro di rosata. Per molti anni fu molto usata, oggi a livello industriale è stata quasi abbandonata, perchè presenta maggiori costi in fatto di materiali, cosa che alle industrie non piace.

STELLARE

Oggi è in assoluta la piu usata specie dalle industrie, consente infatti un ridotto utilizzo di materiali, e di polvere, dando ugualmente buoni risultati, la chiusura avviene facendo sul bordo del bossolo delle pieghe, che vengono successivamente appiattite ed orlate prendendo la forma di una stella.

OGIVALE

Chiusura nata negli 50 con alcune cartucce in cartone chiuse a forma di ogiva mediante dei collanti, oggi è stata riesumata in chiave moderna, chiudendo le pieghe dei bossoli in plastica mediante teremosaldatura.

Rispetto alle altre è quella che presenta il minor carico di estrazione (resistenza allo srotolamento) ed è anche quella in grado di sfruttare la massima volumetria del bossolo, cosa che permette caricamenti con maggiore grammature, velocità e minori pressioni rispetto alle altre chiusure. Molto utile per il caricatore privato che così può sfruttare al massimo le polveri che possiede, di minore se non nullo interesse per le industrie, che hanno a loro disposizione molte piu polveri, e che con questa avrebbero da affrontare costi più alti con consegunti minori ricavi.

MA COME FUNZIONA UNA CARTUCCIA?

Volendo schematizzare il funzionamento della cartuccia di cui ormai conosciamo la composizione abbiamo:

1) il percussore colpisce l'innesco che scatena una scintillache va ad accendere la polvere.

2) la polvere si accende velocemente rilasciando un enorme quantità di gas che immediatamente trovandosi costretti in pochissimo spazio si espandono in maniera esplosiva.

3) il borraggio investito dai gas, inizialmente si espande aderendo alle pareti, e successivamente viene spinto violentemente in avanti, spingendo a sua volta i pallini e rompendo la chiusura...

4) borraggio e pallini vengono proiettati velocemente fuori dalla canna, toccando velocità superiori a quelle del suono (supersoniche) con grande fragore.

5) il borraggio abbandona i pallini essendo piu leggero subito fuori dalla canna, e i pallini proseguono la corsa fino ad andare ad impattare sul bersaglio.

Adesso che sappiamo come è fatta una cartuccia e come funziona, come facciamo a decidere quali di questi componenti scegliere e come andranno assemblati?

Questa è l'arte del caricamento, non solo ricopiare come in una ricetta di cucina tanto di polvere, quel tipo di borra, e tanto di piombo e chiudiamo in tonda.... le ricette fatte da altri, ma dobbiamo sederci a tavolino e con la nostra mente ed esperienza assemblare un assetto adatto al tipo di caccia che vogliamo andare a fare.

Facciamo un esempio

COME SI INVENTA UN ASSETTO SPECIFICO CON SCELTE MIRATE E RAGIONATE

Per prima cosa decidiamo a che tipo di caccia servirà la cartuccia che vogliamo andare a fare:

Mettiamo ad esempio che vogliamo fare una cartuccia da prima canna adatta al selvatico quaglia:

Tanto per cominciare valutiamo la mole del selvatico:

La quaglia è un uccello di piccola mole, ciò significa che dovremo scegliere un pallino

adeguato alla mole della quaglia possiamo quindi andare a scegliere pallini dal 12 al 10 per la prima canna, diciamo una via di mezzo l'11.

scegliamo ora la polvere, trattandosi di un animale di piccola taglia non occorrono grosse grammature, direi che i 30 gr sono adeguati, quindi dobbiamo scegliere una polvere adatta ai 30 grammi, per esempio la S4.

scegliamo adesso il borraggio: la quaglia di solito si spara sotto ferma del cane con prime canne con tiri medio corti, quindi dobbiamo scegliere un borraggio adatto alle corte distanze: o borraggio in feltro o la bior, scegliamo la BIOR.

Adesso che abbiamo scelto polvere S4, Borra BIor, e piombo 11, dobbiamo scegliere innesco, bossolo e chiusura:

come innesco dato che la quaglia si caccia in periodo estivo con caldo, scelgo un innesco medio il fiocchi dfs615, di cui abbiamo parlato.

Riguardo il bossolo per una 30 grammi va bene un bossolo t1 da 67 mm piu  adatto a questa grammatura, un po bassa per la s4, perchè la minore volumetria del bossolo favorisce l'accensione della polvere.

Infine dobbiamo scegliere la chiusura piu adatta, e considerando che si spara da vicino e che servono delle rosate con una buona concentrazione in periferia di rosata, perchè ci aiutano a compensare un po' eventuali errori nel tiro, scegliamo l'orlo tondo.

A questo punto abbiamo tutti i componenti dobbiamo solo decidere quanta polvere mettere, e per questo dobbiamo consultare le tabelle di caricamento della s4 che troviamo su internet sul sito della casa costruttrice:

nella tabella leggo :  12/67   plastica  innesco 615  1,35-1,45 x30-32  borraggio plastica chiusura stellare

considerando che nel periodo estivo le polveri bruciano al meglio alla fine scelgo 1,35 di polvere...  e tuttavia  1,35 sono previsti per la stellare, volendo chiudere in tonda dobbiamo salire di 0,1 grammi portando la polvere a 1,45. A questo punto il nostro assetto specifico su chiusa correttamquaglie è praticamente fatto e sarà:

12/67/T1/615  1,45x30 bior orlo tondo a 62

( la tonda si fa su 5mm di bossolo libero quindi la cartuccia sarà lunga 62mm).

a questo punto chi fino ad ora mi ha seguito si sarà fatto un idea di quello che è l'arte del caricamento, ma non finisce qui...  la cartuccia va prima assemblata e provata alla placca, se la rosata alla distanza media stimata di tiro porterà almeno i 5 pallini stimati per un perfetto abbattimento sulla sagoma della quaglia, potremo passare alla prova pratica, altrimenti in base alla rosata che otterremo dovremo ritoccare le dosi di polvere o altri componenti fino ad ottenere una rosata soddisfacente, e solo a quel punto potremo passare alla prova sul campo.

Tutte le prove da noi effettuate saranno fatte nei nostri territori di caccia, e quindi le cartucce che andremo a provare e sistemare saranno specifiche non solo per il selvatico ma anche per le condizioni ambientali, e le zone dove noi le usiamo abitualmente, ciò le renderà per noi molto piu efficaci e funzionali di quelle comprate in armeria, ci appunteremo dosi condizioni ambientali periodo dell'anno in cui le abbiamo utilizzate con successo, e negli anni successivi avremo già un assetto pronto adatto alle nostre zone e che sapremo esattamente in base alla giornata che affrontiamo se sarà quello ottimale da portarci dietro, così non avremo cattive sorprese, e ci assicureremo abbattimenti puliti, con la doppia soddisfazione di aver saputo abbattere il selvatico e aver saputo assemblare una cartuccia performante ed efficace!

Spero che questo mio articolo vi sia piaciuto e vi abbia invogliato a saperne di più ed avvicinarvi al caricamento, se volete saperne di più potete consultare un buon manuale di caricamento, e frequentare dei forum come questo dove contattare  altri appassionati con cui condividere esperienze e fare domande... e se volete, potete dare un occhiata ai miei video su youtube, dove partendo dal video n.1 ho trattato nel dettaglio tutti gli argomenti che vi ho qui elencato, fatto dimostrazioni pratiche di caricamento assetti,alcuni dei quali corredati da prove alla placca o sul selvatico,  inserito regole e concetti fondamentali di base della balistica, che vi permettono di caricare con consapevolezza qualsiasi tipo di cartuccia a pallini, anche con trucchi e tipi di caricamento piu avanzati.

Per chi fosse interessato trovate il link nella mia presentazione personale, oppure andare su you tube e cercare Giorgio The Hunter, e cominciare a visualizare i miei video partendo dal n.1.

Un grande saluto a tutti i futuri cacciatori ricaricatori!

Le prove decisive...

Si è ormai creata una sintonia inseparabile fra cane e conduttore con quest'ultimo che ormai è quasi del tutto spettatore della maestria di cerca e caccia del suo amato setter. Arriva, quindi, il momento decisivo con l'avversario notevolamente più arduo...

L'apertura era arrivata e, con soddisfazione, la cagnetta mi aveva fatto incarnierare le sue prime quaglie selvatiche. Le prospettive erano quelle giuste, piano piano saremmo arrivati ai selvatici più ambiti, le beccacce.
Anche qui novembre si presentò prima del previsto, era arrivato il momento di andare a cercare le regine del bosco.

I primi veri incontri...

Addestramento setter nella restuccia Siamo giunti ad avere un ausiliario bravissimo ormai in sintonia con l'ambiente ed i nostri comandi.
Ma riuscirà a caccia?...

Alle lezioni sui surrogati devono inevitabilmente seguire quelle sui selvatici veri.
La stagione di caccia era finita e la cagnetta ormai aveva superato i sei mesi ed eravamo arrivati a primavera quando arrivavano anche le quaglie, quelle vere, le selvatiche.
Bisognava in qualche modo fargliele incontrare, ma è facile, ci voleva un buon posto dove portarla con buona presenza del selvatico.
Inoltre uscire il cane in periodo primaverile, è rischioso sia perché si contravviene alla legge sull'addestramento, sia perché in quel periodo le campagne sono piene di fora sacchi ed erbe appuntite che possono entrare nelle orecchie, e nel naso dei cani causando disturbi anche gravi.

Imparare il gioco della cerca, ferma e attesa...

Addestramento setter, cerca sicura Abbiamo sin qui preso sempre più confidenza col nostro ausiliare. Ormai abbiamo la sua fiducia ed il cane ha raggiunto una notevole sicurezza sia sul selvatico che nei confronti del rumore della fucilata. Non resta che fargli comprendere il gioco della cerca, ferma e attesa... A questo punto il cane, per quanto sia ancora piccolo, sapeva cosa doveva cercare. Ora però deve essere in grado di trovarsi da solo il selvatico senza essere guidato da me.
Per farlo nascosi tre quaglie a distanza di un centinaio di metri tra di loro e liberai la cagnetta... lei si mise subito di impegno a cercare, ormai il gioco lo conosceva bene, ma doveva muoversi senza che io la indirizzarsi.

Improvvisamente le arrivò l'usta e andò subito in ferma. Lentamente cominciò ad avvicinarsi dando un occhio a me ed uno alla rimessa, cercava la mia collaborazione... appena fu ad un metro dalla quaglia si blocco del tutto, io andai avanti intimandola a stare ferma e col piede la involai per poi abbatterla al primo colpo. Era fatta!

La prova cruciale del primo scoppio...

Addestramento setter prova della fucilata Siamo, sin qui, giunti a crescere il nostro cucciolo di setter. Ormai si avvia verso i cinque mesi e si sta formando il cane che sarà poi da adulto.
Abbiamo istruito il cane ad ubbidire ai nostri comandi, pian piano si è abituato a quei luoghi dove si spera di portarlo durante le battute di caccia e si sta abituando agli incontri col selvatico. Rimane il test più importante ovvero la reazione allo sparo e al rumore della fucilata...

Questa volta nella gabbia ci son cinque quaglie e dietro il mio sovrapposto cal 28... è arrivato il momento cruciale, quello in cui avrei fatto sentire il fragore della fucilata alla mia cucciolona, e probabilmente l'incontro con la sua prima quaglia abbattuta.

A dir la verità ero un po' emozionato anche io. Tuttavia non dovevo trasmettere inquietudine al cane, tutto doveva andare in maniera lineare e naturale.
Come speravo appena sentì l'odore ormai noto della quaglia, andò in ferma, e si avvicinò lentamente all'animale. Appena la quaglia si involò, la cagna parti a rincorrerla freneticamente, finché la quaglia non si chiuse in aria dopo la mia fucilata e la cagnetta la raccolse subito in bocca e andava avanti ed indietro portando trionfante il suo premio.
La fucilata non l'aveva scossa e/o distratta dal suo obiettivo.

Avevamo superato un altro ostacolo, aveva sentito il colpo di fucile e non se ne era impressionata, la passione per la quaglia  le aveva cancellato ogni timore. Raccomando, però, a tutti che i primi colpi devono essere seguiti da abbattimento ed abboccamento dell'animale da parte del cane, solo così infatti sarete sicuri che superi il timore dello sparo, e mediante il solito meccanismo di rinforzo positivo si appassioni a cercare la selvaggina.
Evitiamo di tirare più colpi consecutivi vicino al cane le prime volte per non turbarlo o spaventarlo più di tanto.
Una cosa fondamentale è quella di riempirli di complimenti e carezze dopo ogni ferma ed ogni abboccamento e, ancora più complimenti, se decide di portarvi la quaglia e cedervela.

Ripetei questa lezione con altre 4 quaglie, infine, prima che la cagnetta si stancasse, decisi di sospendere tutto e tornare a casa lasciandola con il desiderio di ritornare a ripetere quel così bel gioco che tanto la appassionava....

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Addestramento Setter, Parte 5»

Primi incontri, prove sul campo..

Addestramento setter, primi incontriSiamo giunti al terzo capitolo delle mie personali esperienze alle prese con i fantastici setter. Dopo aver portato la cucciola nelle prime uscite siamo giunti a vedere come reagisce di fronte ad una probabile preda...

Arrivati in prossimità dei 4 mesi decisi che era il momento di mettere la cagnetta davanti al selvatico per la prima volta per vedere come reagiva, e che risposta avrebbe avuto.
Comprai, quindi, due "gabbiarole" e mi recai in campagna. Ne nascosi una in mezzo all'erba e lasciai la cagnetta libera di girare come al solito, guidandola a sua insaputa sul luogo in cui si nascondeva la quaglia.

Le prime uscite...

Addestramento setter prime uscite Eccoci alla seconda parte delle mie personali esperienze con l'addestramento dei setter.
La cucciola ha tre mesi e la sto pian piano abituando alle uscite, al contatto con me e ai miei comandi e ad affrontare il terreno di caccia...
Già dalla terza uscita decisi di fare un percorso gradualmente più impegnativo che prevedeva terreni in pendenza e rocciosi, e il passaggio di fili spinati e dei reticolati.
Questo del passaggio dei fili spinati e dei reticolati è quello che considero un test fondamentale sull'intelligenza e intraprendenza del cane, doti fondamentali senza i quali un cane non sarà mai un buon cane da caccia.
Con mia sorpresa e soddisfazione la cagnetta, dopo avermi visto passare, cominciò  a guardarsi intorno finché, scorto un buchino sotto la rete, si schiaccio fino a passarci attraverso e me la trovai tutta felice e scodinzolante davanti, lieta di ricevere tutti i miei complimenti.

Una regola fondamentale è fare sempre i complimenti al cane ogni volta che fa qualcosa che approvate, ciò instaura un feedback positivo nella mente del cane che capisce che quel comportamento è collegato ad una vostra approvazione, e sarà spinto a ripeterlo in altre occasioni per ricevere la vostra approvazione.
Questo meccanismo, se saputo sfruttare, vi permetterà di ottenere dal cane praticamente tutto ciò che volete...

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Addestramento Setter, Parte 3»

Setter, nato per la caccia...

Hai appena preso il tuo primo setter o sei alle prese con l'addestramento di uno di questi magnifici compagni di avventure?
Qui di seguito troverai le mie esperienze e le mie conoscenze che ho acquisito nel tempo per aiutarti a comprendere al meglio l'indole del tuo cane ed aiutarlo a far venire fuori il campione ed il fiuto della caccia del tuo fedele ausiliare.
Ho suddiviso il tutto in sette parti e spero ti sia utile per addestrare al meglio il tuo setter. Non dimenticare di lasciare un commento se hai dubbi o vuoi condividere la tua personale esperienza o consigli....
Buona lettura!
Addestramento setter

Prima di iniziare....

Ti premetto che non voglio insegnare come addestrare dei setter per essere regolari a delle gare. Ne, tanto meno, pretendo che il mio ausiliare risponda a quelli che sono i requisiti che vengono cercati nel mondo della cinofila. I miei amati setter sono essenzialmente cani da caccia, nel senso stretto del termine, il cui scopo è, essenzialmente, quello di trovare il selvatico e permettermi di avere qualche possibilità di spararlo!
Il mio unico obiettivo, durante l'addestramento del cane è cercare, soprattutto, di tirare fuori dal soggetto che sto accudendo tutte le sue doti venatorie, sfruttando il legame che si instaura fra conduttore e il cane.
Non faccio nient'altro che alimentare la sua voglia sfrenata di cacciare, compiacere il padrone e ricevere attenzioni, complimenti e coccole.

Il cane secondo i miei principi deve condurre una vita serena, felice e non essere sottoposto a stress continui o rimproveri.
Tutto ciò che fa deve essere per lui un gioco e massimo divertimento. Deve essere il cane il primo maggiore appassionato di caccia, e deve trovare la massima soddisfazione e libertà ad esprimere le sue doti venatorie.

Per questo si deve instaurare un forte legame ed un'intesa perfetta tra cane e padrone. I due devono arrivare a capirsi con un gesto o una parola.
Aborro qualsiasi metodo coercitivo per piegare forzatamente il cane, come collari elettrici, e violenza su l’animale di qualsiasi forma!
Per trasmetterti il mio metodo ed i miei principi, soprattutto alle nuove generazioni di cacciatori, ti parlerò del mio approccio con i setter e del mio percorso graduale sino al selvatico...

Iniziamo...

Breton e cirneo La mia esperienza con i cani da caccia nasce dai Cirnechi, eccezionali cani adatti alla caccia al coniglio selvatico, specialmente nei brulli territori siciliani... Per anni ho fatto, quasi in via esclusiva, questa forma di caccia accompagnato a due cirnechi o incroci di tale razza ed un furetto.
Purtroppo qualche anno fa la riduzione del coniglio selvatico, dovuta alla moria causata dal virus dell'epatite, mi ha spinto ad allentare con questa bellissima caccia fortemente radicata in sicilia, e volgere lo sguardo ad altre forme di caccia...

Un po trascinato da altri amici ho pensato di dedicarmi alla caccia col cane da ferma. Mi trovavo adesso a dovere scegliere la razza che meglio si adattava alle mie esigenze.
Inizialmente mi sono orientato sul breton che è considerato un cane tutta caccia... pensavo di portarlo dietro nelle mie passeggiate in campagna, per poter avere un cane per tutte le esigenze.
Tuttavia la mia esperienza con i breton non mi ha soddisfatto, mi sono capitati cani con una cerca molto stretta, e scarse attitudini venatorie.
Lunedì, 13 Maggio 2019 00:47

Bocconi avvelenati.

Oggi vorrei parlare di una piaga che ci affligge ogni volta che usciamo con i nostri ausiliari. 

cane pericolo polpette avvelenateSi tratta della evenienza che nel terreno possano incontrare e assumere Bocconi avvelenati. 

Il pericolo purtroppo è presente un po' ovunque, specialmente i prossimità di zone abitate, a metterli potrebbe essere chiunque per svariati motvi:

Qualcuno che abita li vicino, che non sopporta la vicinanza dei cacciatori,  pecorai che temono attacchi ai loro greggi  da parte di cani randagi,  a volte anche altri cacciatori postaioli o semplicemente invidiosi, e gentaglia del genere .

Quello che purtroppo è sicuro è che possono trovarsi un po ovunque anche dove non se ne erano mai viste,  e difficilmente riusciamo a individuarle in tempo. L'uso di boccagli e museruole oltre ad essere vietato fa anche calare notevolmente la resa del cane. 

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