E l'uccello nazionale dello Stato d'Israele dal maggio 2008.
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Il nome deriva dall'onomatopea latina del verso che soprattutto i maschi sono soliti emettere durante il periodo riproduttivo, e che suona come un cupo hup-hup-hup trisillabico. L'upupa è sicuramente uno degli uccelli più appariscenti diffusi alle nostre latitudini sebbene risulti abbastanza difficile avvistare un'upupa in virtù delle sue abitudini schive e della sua predilezione per le aree rurali e scarsamente antropizzate.
amante degli spazi aperti e dei climi miti: pur occupando un areale estremamente vasto (che comprende gran parte di Europa, Asia ed Africa), essa tende a migrare verso siti più caldi solo nelle aree temperate, mentre in quelle tropicali e subtropicali risulta stanziale. È lunga 25–32 cm, con apertura alare di 44–48 cm e peso compreso fra i 46 e gli 89 grammi.
L'aspetto è molto caratteristico presenta un becco molto lungo (da due a tre volte il cranio, a seconda della sottospecie) e leggermente ricurvo verso il basso, più largo alla base, di colore bruno scuro o nero con base color carnicino: la testa è sormontata da un ciuffo erettile di penne. Le ali sono tozze e di forma arrotondata, più grandi in proporzione nelle sottospecie che sono solite migrare: la coda è lunga e stretta. Le zampe sono piuttosto tozze e forti, di colore carnicino-grigiastro, sono munite di quattro dita, tre rivolte anteriormente e uno rivolto. L'upupa è diffusa in un areale assai vasto che comprende la maggior parte delle ecozone paleartica ed afrotropicale: essa è infatti diffusa in gran parte dell'Europa (fatta eccezione per le isole britanniche, i Paesi Bassi e la Scandinavia e dell'Africa, ad est fino al Giappone ed al Sud-est asiatico. Esemplari erratici della sottospecie saturata sono stati osservati addirittura in Alaska, nei pressi del delta dello Yukon, così come capita che vengano segnalati esemplari di questa specie anche in Inghilterra meridionale e perfino a nord fino all'Islanda.
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L'upupa predilige i luoghi secchi, con suolo sabbioso o terroso, presenza di vegetazione sparsa e superfici verticali (alberi morti, pali, muri, fienili, edifici abbandonati, cassette-nido o cavità fra le rocce) dove poter nidificare: queste caratteristiche sono riscontrabili in un gran numero di habitat e perciò questo uccello è osservabile in un gran numero di ecosistemi, dalle lande alla savana, dalla steppa agli spiazzi erbosi nelle foreste. La sottospecie malgascia risulta maggiormente legata alle aree ricoperte di vegetazione, in quanto la si trova spesso associata anche alla foresta primaria. L'upupa si adatta molto bene anche alla convivenza con l'uomo e perciò la si può trovare in una vasta gamma di paesaggi modificati a scopo agricolo, come oliveti, vigne, campi coltivati, pascoli, frutteti e zone verdi urbane; la specie ha per contro abbandonato le monocolture presenti nelle pianure più fertili.
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In Italia, questo uccello si trova praticamente ovunque (ad eccezione dell'Arco Alpino e delle zone più elevate dell'Appennino), colonizzando le aree rurali e quelle suburbane non eccessivamente antropizzate. Si tratta di una specie che tende a migrare verso sud con l'abbassarsi delle temperature, per poi ritornare in primavera: può capitare tuttavia che qualche esemplare si fermi anche durante l'inverno. Avvistate questo uccello è sempre un emozione al di là del viaggio migratorio che percorre,al di là dell aspetto.