La normativa dispone anche l'uso del buon senso ed evita la raccolta nelle ore notturna, da un'ora dopo il tramonto e un'ora prima dell'alba. Vieta anche l'uso di rastrelli, uncini ed altri mezzi che possono danneggiare lo strato umifero del terreno o le radici della vegetazione.
L’asparago è una pianta erbacea, prodotta spontaneamente dalla terra e
apprezzata sin dall’antichità.
L’asparago non è un frutto, ma è il turione, ossia il giovane getto della pianta che, se non raccolto, si trasforma in un nuovo fusto.
Esistono varie scuole di pensiero sulla raccolta degli asparagi selvatici, alcuni lo estirpano dal terreno, cioè strappando anche la parte bianca;
altri lo tagliano alla base del terreno e altri ancora lo staccano nella parte non legnosa.
Oltre ad essere ottimi al palato, gli asparagi, hanno proprietà benefiche per l’organismo con effetti eminentemente diuretici, depurativi, lassativi e dimagranti.
Contengono aminoacidi (asparagina) e molti sali minerali.
Tuttavia il loro consumo non è consigliabile a chi soffre di infiammazioni renali.
Nell’organismo, dopo il consumo alimentare, si forma un metilcaptano, sostanza che viene eliminata attraverso le urine, conferendo loro un caratteristico odore penetrante e sgradevole.
Il primo giorno di raccolta per me è stata proprio la Domenica di Pasqua. Mi hanno telefonato Francesco e Paolo per organizzare, subito dopo pranzo, due passi per digerire e respirare un po' di aria fresca e pulita.
Ovviamente colsi subito al balzo la notizia e ne approfittai per proporre io la zona.
Conosco un paio di posti, che in genere sono ricchi di asparagina e con la bella giornata a disposizione indico io dove andare.
Non è ancora ora di mettersi a tavola per il pranzo pasquale che preparo tutto il necessario per andare alla ricerca di asparagi.
Il mio armamentario è:
- Stivali
- Coltello
- Bussola
- Cestino
- Bastone
- Guanti
- Acqua
La prima zona scelta è stata quella più a portata di mano, una bella pineta e devo dire che fu la scelta giusta.
Senza grossi problemi trovammo molti asparagi. Si presentavano per così dire a buffo, ossia senza asparagina. Diciamo che è la migliore condizione per trovarli.
La zona, purtroppo, anni fa era stata assalita dagli incendi, ma quest'ultimo oltre ad aver ripulito da rovi ha creato le condizioni ideali per l'asparagina.
Quelli che si trovano nei prati sono, generalmente, molti scuri, duri ed esili. A differenza, quelli che trovano nelle rogare, sono verde chiaro, teneri e alti.
Tornando alla raccolta, in un batter baleno ne feci molti e poi iniziai a guardare le asparagine nei punti sporchi, ossia tra spinare e cespugli.
Tutte le volte mi vengono in mente le parole che mi diceva mio padre da bimbo, “Prima di mettere le mani, guarda bene e fai rumore con il bastone”, e così feci...
Ma mentre stavo per staccare l’asparago, eccola li attorcigliata su se stessa a pochi centimetri da esso.
Una Vipera stava tranquillamente approfittando della bella giornata ed era sui sassi a prendere il sole, non curandosi della mia presenza.
Questo è proprio il periodo in cui si svegliano dal letargo e tra l’altro inizia il periodo riproduttore.
Non saprei dire a quale delle quattro specie italiane appartenga, sono riuscito a fotografarla e l'ho seguita allontanarsi per i fatti suoi.
Ho subito avvisato i miei amici del possibile pericolo.
In queste occasioni il bastone è stato fondamentale. Utilissimo per farsi largo fra i cespugli e le spine va sempre battuto a terra davanti a noi facendo rumore per far allontanare animali, lucertole e serpenti.
La giornata si è conclusa dopo dopo. Siamo riusciti a fare quattro passi per digerire il pranzo pasquale, e respirato aria pura.. Insomma sono tornato a casa felice e soddisfatto del "bottino".
Adesso devo solo decidere come cucinarli. A frittata, coi spaghetti o risotto...
Tornai a casa felice e contento anche perché avvistai dei grossi cinghiali.. Subito preparai gli spaghetti da fare…
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