Nel corso del tempo la tecnologia ha portato innumerevoli introduzioni che hanno reso possibile l'introduzione del Sovrapposto prima ed infine del Semiautomatico con l'era industriale.
Qui di seguito analizzeremo i tipi di armi utilizzati nell'attività venatoria descrivendo i vantaggi, il principio di funzionamento ed una breve storia.
Qui di seguito analizzeremo i tipi di armi utilizzati nell'attività venatoria descrivendo i vantaggi, il principio di funzionamento ed una breve storia.
La Doppietta
Rimasta praticamente immutata sino ai giorni d'oggi, la doppietta ha avuto il suo apice verso la fine dell'800 diventando per anni e anni il fucile da caccia per eccellenza.
La doppietta sfrutta la "chiusura" per tenere unite bascula e canne al momento dello sparo. Nel corso degli anni vi sono stati diversi sistemi di chiusura, dalla Purdey (ne esistono diverse versioni) alla Westley-Richards conosciuta più comunemente come "testa di bambola".
La doppietta è un'arma adatta ad utilizzare cariche non troppo pesanti ed hanno il difetto di provocare uno "sbandamento laterale" durante lo sparo con le due rosate che tendono prima a convergere e poi divergere. Questi fattori rendono la doppietta poco adatta alle attività venatorie con spari rapidi e frequenti, ma compensa con la maneggevolezza, la facilità ad essere imbracciata ed al fascino e alla bellezza che spesso molti modelli presentano.
Il Sovrapposto
Superati i problemi tecnici nel sovrapporre le due canne alla doppietta si affiancò il sovrapposto che in poco tempo si è imposto come fucile tuttofare divenendo oggi l'arma più diffusa grazie anche ai costi ridotti dell'industrializzazione.
Il sovrapposto non ha il fastidioso difetto della tendenza delle canne a ruotare orizzontalmente risultando più fermo e preciso della doppietta. In più, sovrapponendo le canne, si attenua la tendenza dell'apertura verso il basso ricorrendo, quindi, a sistemi di chiusura inferiori rispetto alla "cugina" doppietta.
L'utilizzo più frequente ai giorni nostri del sovrapposto è il tiro in cui è richiesta maneggevolezza, precisione e rapidità di sparo tutte caratteristiche di questa eccellente arma.
Il Semiautomatico
Chiamato impropriamente spesso "automatico" è nato per offrire un alto volume di fuoco con alcuni modelli che possono contenere ben cinque colpi spesso aumentabili a sette o otto mediante l'uso di appositi prolunghe. E' stato un pò "limitato" nell'ambito venatorio dalla legge che impone l'uso di due o tre colpi al massimo.
Le caratteristiche di questi fucili, "oltre il colpo in più", è la presenza di una meccanica smontabile e formata da più pezzi di facile realizzazione, soprattutto con le tecnologie moderne, che lo rendono un prodotto industriale per eccellenza dai costi di produzione molto meno elevati di doppiette e sovrapposti dove ancora il lavoro artigianale ha ancora un ruolo importante.
Il semiautomatico è preferito anche per la sua alta facilità di adattarsi a tutti i tipi di caccia e uso grazie al suo ampio range di munizioni utilizzabili che in alcuni modelli varia dai 28g ai 55g senza alcun problema e dalla diffusione delle canne con strozzatori (presenti anche in alcuni ultimi sovrapposti) che rendono il cambio di strozzatura o l'aumento della lunghezza della canna un'operazione facilissima da poter svolgere anche durante la battuta di caccia in base alle esigenze.
L'affidabilità dei moderni semiautomatici riduce al minimo l'eventuale inceppamento durante la rapidissima fase di caricamento caratteristiche di quest'arma. I moderni fucili sono in grado di sparare ben cinque colpi in appena un secondo una rapidità di fuoco non indifferente.
I semiautomatici si basano su tre principi di funzionamento: a lungo rinculo (ormai in disuso), a sottrazione di gas e inerziale.
Funzionamento a lungo rinculo
Risale alla fine del 1800 e si basa sulla tecnica in cui la canna e vincolata all'otturatore e al momento dello sparo il "gruppo" otturatore-canna rincula sino a fine corsa dove un dente del castello trattiene l'otturatore svincolandolo dalla canna che sotto la spinta di una molla coassiale al tubo serbatoio torna in posizione avanzata. Durante questa fase il bossolo vuoto viene espulso dall'apposito perno solidale alla canna.
Appena la canna raggiunge la posizione avanzata viene liberato l'otturatore che sotto la spinta di una propria molla interna avanza incamerando la cartuccia dal serbatoio.
Il movimento creato dal "gruppo" otturatore-canna crea forti scossoni danneggiando la linea di mira pur riducendo il rinculo.
I semiautomatici a lungo rinculo si adattano all'uso di munizioni dai 28g ai 36g previa regolazione di un freno posto sopra la molla coassiale al tubo serbatoio (che riporta in posizione avanzata la canna) per regolare opportunamente l'azione della molla per evitare inceppamenti nel caso di uso di cartucce a bassa potenza o in caso contrario forti scuotimenti con l'uso di munizioni più potenti.
Il suo "ciclo lungo" lo rende adatto all'impiego di polveri a lenta combustione (progressive) con un lungo tempo di canna. Il suo sistema di armamento subisce in maniera inferiore dell'effetto corrosivo dei gas generati duranti lo scoppio richiedendo, quindi, minor manutenzione.
Il semiautomatico a lungo rinculo è ormai obsoleto e non più prodotto.
Funzionamento a presa di gas
Già alla fine del 1800 le armi a canna rigata sfruttavano l'idea di prelevare una piccola quantità dei gas generati durante la combustione all'interno della canna per spingere l'otturatore nel movimento di riarmo. Per le armi a canna liscia, però, la qualità delle cartucce di inizio del 900' non era certo elevato con bossoli in cartone, borre in feltro o peggio granulare rendevano il rendimento delle munizioni inaffidabile e variabile con la generazione di pressioni a volte troppo basse per permettere il riamo del semiautomatico.
Con l'industrializzazione e l'utilizzo di materiali di alta qualità come i bossoli e le borre in plastica l'impiego dei fucili a recupero di gas, anche per l'anima liscia, ha preso piede diffondendosi sempre più e raggiungendo prestazioni davvero eccezionali sotto il punto di vista della resa e dell'affidabilità.
Il principio di funzionamento è semplice. Durante lo sparo la carica di piombo comincia a muoversi lungo la canna e dopo alcuni centimentri (da 20 a 35 a seconda del modello) raggiunge due forellini che "risucchiano" una parte dei gas prodotti incanalandoli in un pistone mobile posto sotto la canna che sotto la spinta dei gas arretra azionando un sistema che muove l'otturatore ed estrae il bossolo vuoto. L'otturatore arrivato a fine corsa, sotto la spinta della molla di recupero, avanza richiudendosi ed incamerando la successiva cartuccia.
Tutto questo avviene senza il minimo scossone e riducendo notevolmente il rinculo andando, quindi, a non incidere sulla linea di mira. I residui di gas che si accumulano sul pistone costringe ad un'alta manutenzione per il corretto funzionamento dell'arma.
I moderni fucili a recupero di gas riescono a funzionare ed ad adattarsi ad un alto range di munizioni dai 24g ai 55g. Alcuni modelli possono avere un pistone orientabile a seconda della potenza delle munizioni utilizzate.
Funzionamento inerziale
Alla fine degli anni 70' la Benelli, allora famosa azienda di motociclette, iniziò a sviluppare semiautomatici dal funzionamento inedito progettato dal tecnico Bruno Civolani che sfrutta l'energia di rinculo trasmessa ad una piccola e potente molla posta fra l'otturatore ed il porta otturatore.
Al momento dello sparo il pesante porta otturatore tende a rimanere fermo mentre tutto il fucile, invece, tende ad arretrare. Durante questa fase la molla si comprime e durante la sua fase di distensione porta indietro il porta otturatore azionando il meccanismo di espulsione e ricarica dell'arma.
Il rinculo risulta leggermente più deciso al recupero di gas, ma il meccanismo di riarmo è rapidissimo (cinque colpi in meno di un secondo) e garantisce la migliore distribuzione dei pesi. I semiautomatici inerziali non trattengono residue di gas diminuendo la manutenzione.
Il funzionamento inerziale si sta imponendo, soprattutto negli ultimi anni, come il più adoperato anche per le armi militari tant'è che molte altre grandi case d'armi oggi commercializzano fucili inerziali dall'originale brevetto Benelli.
Altri tipi di funzionamento poco diffusi
Esistono altri tipi di funzionamento dei semiautomatici, ma raramente impiegati come il "corto rinculo" molto impiegato nelle armi corte utilizzato in passato dalla Browning e "basculante" brevettato da Cosmi cacciatore marchigiano appassionato di anatre che realizzò un fucile semiautomatico con bascula (come doppiette e sovrapposti) in grado di contenere otto colpi nel serbatoio e oggi prodotto in maniera artigianale dalla ditta Cosmi in quantità esigua (una decina di pezzi l'anno, ma di lusso) e dalla Beretta alla ricerca di soddisfare l'esigenza dei frequentatori del tiro durante il passaggio da una pedana all'altra.
Il Pompa
Non molto diffuso nel nostro paese sta avendo pian piano un aumento di considerazione soprattutto in quelle attività venatorie che richiedono l'uso di canne cilindriche per il tiro a palla. Sicuramente più famoso e conosciuto grazie al cinema in cui viene spesso promosso come arma da difesa ed in America che in pratica identifica la maggior parte dei fucili di questo paese.
Rispetto ad un semiautomatico per l'attività venatoria non ha alcun vantaggio a parte essere "immune" al fattore di potenza delle cartucce dato che il meccanismo di armamento è manuale rendendo quasi impossibili gli inceppamenti frequenti nei primi semiautomatici.
I fucili a pompa richiedono un pò di esperienza e soprattutto coordinazione durante la fase sparo e caricamento manuale. Ideale per l'uso di munizioni a bassa potenza, ma con notevoli rosate o cartucce anche difettose che farebbero inceppare qualsiasi semiautomatico.
Qual è il tuo preferito?
Leggi tutto...