Sul sito della regione non c'è ancora il nuovo calendario venatorio, ma fra le news viene riportata la notizia dell'Ansa con le date previste nel nuovo calendario approvato dalla giunta.
La caccia si apre il 14 di settembreed in particolare:
Dal 14 settembre al 22 novembre si potranno cacciare camosci, caprioli e cinghiale con metodi selettivi;
dal 15 ottobre al 14 dicembre i cervi;
dal 14 settembre al 14 dicembre le volpi;
dal 21 settembre al 30 novembre la lepre europea;
dal primo ottobre al 30 novembre la lepre variabile.
Fonte articolo: www.regione.vda.it
In Europa, in almeno uno dei ventuno stati, è presente almeno una specie di grandi carnivori come l’orso bruno, il lupo, la lince ed il ghiottone. Questi animali dopo un periodo di declino si stanno pian piano rispandendo un po' ovunque in Europa grazie ai tanti sforzi di conversazione svolgi negli anni passati.
Tuttavia il loro aumento in aeree sempre più ristrette li porta a contatto con l'uomo ed a una convivenza con le attività umane non semplice da gestire.
Con 149 voti a favore e 228 contrari, la camera ha respinto l'emendamento tanto sostenuto dalle associazioni ambientaliste e Movimento 5 stelle che proponeva l'abolizione della cattura e dell'utilizzo degli uccelli selvatici come richiami vivi.
Possono sicuramente tirare un filo di sollievo i pochi ed ancora tradizionalisti che con tanta fatica e dedizione allevano Tordi, Cesene ed altre specie di uccelli da impiegare come richiami vivi nella caccia d'appostamento.
Le associazioni ambientaliste, abituate ad ingrandire e gonfiare i numeri, non ci stanno e rilasciano dichiarazioni amare.
Si comincia lunedì 1 settembre e si sparerà per l’intero giorno e poi le due domeniche successive fino alle 13. Questa la mediazione tra la proposta dell'assessore Fernanda Cecchini e le istante delle associazioni per quanto riguarda la preapertura in Umbria. Così la Giunta regionale ha potuto approvare il calendario venatorio per la prossima stagione 2014-2015.
La taccola o taccola eurasiatica è un uccello passeriforme appartenente alla famiglia Corvidae ed è diffuso anche da noi soprattutto vicino le città. Molto odiato dagli agricoltori è stato escluso dall'elenco delle specie cacciabili col decreto del 21 marzo 1997, ma come distinguerlo dalle Cornacchie o dagli altri Corvi?
La Taccola ha una lunghezza di circa 32cm per un peso di 250g (più o meno come una Gazza Ladra o una Ghiandaia) e quindi risulta molto più piccolo delle Cornacchie. Il volo è molto più rapido e fulmineo.
Il rigogolo è un uccello della famiglia Oriolidae che arriva nel nostro paese in primavera e nidifica durante l'estate per ripartire verso le coste dell'Africa settentrionale a Settembre.
Un uccello difficile da osservare, visto che è molto schivo, ma rimane inconfondibile grazie ai suoi colori marcati e vivaci.
Il maschio, infatti, è di colore giallo su quasi tutto il corpo, mentre le ali e la coda sono di colore nero (naturalmente presentando sempre una sfumatura di giallo), mentre le femmine sono di colore giallo e verde (non in maniera uniforme, ma presentano molte sfumature su tutto il corpo) e presentano striature grigie sul ventre. Ha una lunghezza di 22cm per un peso di 70g circa (più o meno come un Tordo).
Il gruccione è un variopinto uccello appartenente alla famiglia Meropidae arriva nel nostro paese in primavera e si ferma a nidificare per tutta l'estate per poi ripartire a Settembre verso le più calde coste africane.
Il piumaggio è coloratissimo, a grandi linee castano superiormente e azzurro inferiormente, è "dipinto" anche di giallo, verde, nero, e arancione. Il becco è nerastro, lungo e leggermente ricurvo verso il basso. I sessi sono fra loro simili.
L'upupa è un uccello bucerotiforme della famiglia degli Upupidi, nell'ambito della quale rappresenta l'unica specie vivente. Questo uccello è diventato simbolo di molti paesi, come Israele ed è anche simbolo della LIPU, nonostante ciò non è inserito fra le specie particolarmente protette, ma è semplicemente non cacciabile in Italia.
Il nome di questo uccello deriva dall'onomatopea latina del verso che soprattutto i maschi sono soliti emettere durante il periodo riproduttivo, e che suona come un cupo hup-hup-hup trisillabico.
Nonostante sia fra gli uccelli più presenti sul nostro territorio il Fringuello col decreto ministeriale dell'11 febbraio del 1992 è stato escluso fra le specie cacciabili.
A meno di eventuali deroghe regionali che ne deliberino il prelievo, chiunque abbatta dei Fringuelli in numero non superiore a cinque va incontro ad una sanzione amministrativa da 103,29€ a 619,75€. Se il numero di abbattimenti supera il cinque la sanzione diventa penale con ammenda sino a 1549,37€ e la sospensione della licenza di porto di fucile, in caso di recidiva, per un periodo da uno a tre anni.
Tuttavia la caccia al Fringuello resta fra le tradizioni molto diffuse fra i nostri genitori e/o nonni. L'elevata presenza del fringuello portava spesso ad un divertimento continuo dove i colpi si esplodevano uno dopo l'altro. Anche in cucina il Fringuello era molto apprezzato per le carni molto tenere ed il retro gusto dolciastro che sorprendeva anche i palati più sopraffini.
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