Negli ultimi anni, il dibattito sull'impatto della caccia sulla fauna selvatica italiana ha assunto un ruolo centrale nelle discussioni ambientali. L'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha recentemente pubblicato, per la prima volta, una relazione dettagliata basata sull'analisi dei tesserini venatori relativi alle stagioni dal 2017 al 2023, offrendo uno sguardo approfondito sul numero di esemplari abbattuti per ciascuna delle 36 specie di uccelli cacciabili in Italia, suddivisi per regioni e stagioni venatorie.
I cacciatori sono obbligati a registrare su un apposito tesserino, digitale o cartaceo, ogni uscita e ogni abbattimento effettuato. In Italia, la caccia è regolamentata da norme stringenti che definiscono periodi, quote e specie autorizzate al prelievo. Questo rende la caccia un’attività considerata a bassa intensità dal punto di vista dell’impatto ambientale. Non va dimenticato inoltre che, in molti casi, essa svolge anche un ruolo di gestione faunistica — ad esempio per cinghiali e altri ungulati — contenendo popolazioni in crescita che possono causare danni a colture e biodiversità.
L’energia eolica rappresenta una delle soluzioni più efficaci per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e mitigare il cambiamento climatico. Tuttavia, come spesso accade, c'è un lato della medaglia che tendiamo a ignorare: sebbene i benefici siano indiscutibili, esistono anche impatti negativi che sollevano dubbi sul fatto che questa tecnologia sia realmente a impatto zero ⚠️.
L’espansione dei parchi eolici solleva preoccupazioni sulla loro interazione con l’ambiente, in particolare quando vengono installati lungo le rotte migratorie degli uccelli.
Ogni anno, milioni di uccelli attraversano il cielo seguendo percorsi migratori millenari. La presenza di pale eoliche lungo queste rotte può rappresentare un grave rischio a causa delle collisioni.
Gli uccelli, infatti, possono non vedere le pale in movimento, specialmente di notte o in condizioni di scarsa visibilità andando a sbatterci contro o a causa delle tubolenze create perdere la stabilità e sbattere violentemente a terra
Secondo uno studio di BirdLife International, in Europa si stima che fino a 500.000 uccelli l’anno possano morire a causa delle collisioni con le turbine eoliche.
Francesco ci porta su in torretta e ci fa assaporare l'incredibile magia della caccia al colombaccio con l'ausilio degli zimbelli.
Tra una chiacchierata e l'altra, ecco che spunta la sua cartuccia preferita: la Cheddite Freeshots 36g, la compagna fedele di questa caccia impegnativa, capace di offrire sempre ottime prestazioni.
Si tratta di una cartuccia bior che non delude mai. Sia con il caldo che con il freddo, garantisce abbattimenti netti e, talvolta, anche sorprendenti sulla lunga distanza.
I suoi 36g di piombo consentono di ottenere rosate generose, ideali per la selvaggina pregiata. Perfetta sia per la stanziale, come fagiani e starne, sia per il colombaccio, protagonista di questa avventura venatoria, o per la Beccaccia nei posti fitti.
Dalla linea Sporting Line della Fiocchi una cartuccia dedicata agli amanti del "piccolo" 410 per diversi in pedana.
Una 19g dal prezzo interessante e che offre buone prestazioni sopratutto con i climi asciutti.
Una munizione caricata esclussivamente con pallini del 7e½, capace di sviluppare una discreta velocità.
Come sempre, non potevamo limitarci alla semplice prova al piattello: incuriositi, abbiamo testata questa munizione anche sul campo, con selvatici anche coriaceci.
Si è comportata bene sia nelle belle giornate sui colombacci nel gioco nei campi, sia nei giorni di passo di entrata del tordo.
Cartuccia onesta che fino ai 20-25 metri offre prestazioni accettabili e, con un po' di pratica, consente abbattimenti soddisfacenti.
Oggi niente gilet cartucce e fucile, ma grembiule e coltello.
Per questa volta la nostra location non saranno i boschi e gli uliveti, ma la cucina per vedere assieme come possiamo preparare e gustare i tordi frutto delle nostre uscite a caccia.
Il tordo è un piccolo uccello migratore che, nel periodo autunnale ed invernale, abbonda nelle nostre campagne, specialmente negli uliveti e nei boschi.
Con il suo canto ed il suo tipico zip zip unito al suo volo rapido e fulmino il Tordo ha sempre regalato emozioni uniche ai cacciatori.
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