Il consiglio dei ministri ha deliberato l'esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti delle regioni Calabria, Toscana , Liguria, Puglia, Lombardia, Umbria, e Marche disponendo la modifica dei calendari venatori con la chiusura anticipata della caccia al 20 gennaio 2016 a tre specie, Tordo Bottaccio, Beccaccia, Cesena.
Il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti (PD) si legge su www.governo.it per evitare che il limite al 31 gennaio fissato dalle regioni interessate facesse coincidere la stagione della caccia di una o più specie indicate con il periodo prenunziale o di riproduzione ha disposto la modifica del loro calendario venatorio.
Secondo il Ministro gli attuali limiti di caccia al 31 gennaio comporterebbero una violazione della normativa europea, andando ad aggravare la posizione dell'Italia rispetto all'eventuale chiusura negativa del caso EU-PILOT 6955/2014, avviato dalla commissione europea.
Le regioni dovranno nei prossimi giorni adeguare i loro regolamenti.
Peccato che in gran parte d'Europa, dove quando si parla di caccia siamo gli unici a farne parte, l'attività venatoria si svolge dal 20 agosto al 28 febbraio, con il Tordo Bottaccio cacciabile in quasi tutte le nazioni attorno a noi fino al 28 febbraio!
Anche specie come Cinghiale e Storno considerati nocivi a causa dei danni all'agricoltura e sanitari/igienici in alcuni paesi, come la Francia in caso di necessità possono essere cacciati tutto l'anno.
Le azioni intraprese dal Ministro dell'Ambiente non fanno altro che aumentare la sfiducia nelle persone che lasciano a malincuore il mondo venatorio italiano preferendo i viaggi all'estero.
I cacciatori liguri in vista dell'apertura della caccia potranno godersi la stagione senza intoppi o preoccupazioni grazie all'approvazione della legge denominata "salva-caccia" presentata dal cacciatore e Consigliere Regionale della Lega Nord Francesco Bruzzone.
La normativa prevede il proseguimento senza interruzioni della caccia secondo i dettami delle leggi regionali e nazionali in mataria in caso di sospensione dell'annuale calendario venatorio.
Un vero e proprio allarme Cinghiali a Rapallo provincia di Genova dove in solo quest'ultimi mesi sono arrivate oltre 50 richieste di risarcimento per danni arrecati da questi animali.
L'aumento costante della popolazione di cinghiale, più del 13% rispetto al 2013, sta creando un pericolo costante per i cittadini di Rapallo che oltre ai danni alle colture devono lottare con le frane dovute all'incuria e ai continui smottamenti che i Cinghiali creano in cerca di cibo.
In questi giorni sembra non arrivarci che tristi notizie. Questa volta l'articolo riguarda gli amici cinghialai di Savona che vedono sospesa la delibera provinciale n. 144 del 10 settembre scorso con la quale si anticipava l'apertura della caccia al Cinghiale a causa delle continue preoccupazioni degli agricoltori sui danni provati alle colture dagli ungulati .
Il Tar ha accettato il ricorso del WWF secondo il quale la provincia non ha rispettato il parere obbligatorio dell'Ispra che disapprova l'apertura anticipata a causa dell'eccessivo fogliame del manto boschivo di questi giorni.
Non poche le proteste, la differenza di appena quindici giorni non dovrebbe cambiar molto sulle condizioni del manto boschivo, ma ormai ci si appella alla magistratura per poter puntare ogni punto e virgola fuori posto per bloccare tutto.
Ci si rivolge alla magistratura con relative spesse spesso pagate dai contribuenti piuttosto che muoversi uniti per mantenere il corretto equilibrio dei pochi habitat rimasti.
Ai nostri amici cinghialai di Savona tocca adesso pazientare e attendere l'apertura regionale e passa parola sulla notizia per non rischiare guai ai meno informati.
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