L'onorevole Maria Cristina Caretta (Fratelli d'Italia), cacciatrice e presidente dell'Associazione Cacciatori Veneti - Confavi, risponde alle pesanti accuse lanciate al mondo venatorio, in questi giorni, dalla Parlamentare Brambilla per promuovere la sua
nuova proposta sulla legge sulla caccia.
La carretta rimanda al mittente le accuse lanciate dall'attivista ambientalista, che lasciano un po' il tempo che trovano, e ribadisce che
l'attività venatoria è un'attività legare e contribuiscono alla tutela e alla conservazione di alcune specie altrimenti destinate a sparire.
Con la troppa antropizzazione dei territori e la riduzione degli habitat stiamo assistendo ad un aumento incontrollato di alcuni predatori a discapito di molte altre specie. Chi se ne occupa se non i cacciatori?
L'Onorevole continua chiarendo che i bracconieri non vanno confusi con gli appassionati dell'attività venatoria che svolgono le loro attività nel pieno rispetto delle direttive comunitarie, delle leggi nazionali e delle normative regionali.
Nel nostro paese vi sono le normative più restrittive di tutta l'Europa. Aggiungere ulteriori limitazioni senza provate motivazioni non ha alcun senso se non agire a fronte di allarmismo e scandali sollevati dagli ambientalisti.
Il Parlamentare Maria Cristina Caretta risponde anche alle accuse dell'Onorevole Brambilla che indicherebbe la caccia come un pericolo per i cittadini e portatrice di morte. Gli incidenti a caccia, purtroppo, possono accadere. Sono spesso frutto della fatalità o dell'imprudenza, ma il numero di incidenti e dei morti, nonostante si ha a che fare con le armi da fuoco, è molto limitato rispetto a tante altre attività.
Si registrano, ogni anno, molti pi morti fra escursionisti, sciatori, raccoglitori di funghi, la pulizia di casa ect.. Dovremmo chiudere tutte queste attività?
Si spera si riesca ad unire le forze e gli impegni per aiutare e tutelare agricoltori, lasciati troppo spesso a loro stessi a risolvere i problemi di raccolti andati a causa di Cinghiali, cornacchie ed altri animali. Aiutare gli allevatori a far fronte alle vittime della predazione dei lupi la cui proliferazione è ormai un problema evidente. Per concludere, lanciano una vera e propria frecciatina alla Brambilla, bisognerebbe tutelare i diritti di tutti gli animali anche dei salmoni in scatola (E' noto da tempo che la Brambilla guadagna anche grazie a delle quote di un'azienda che commercializza prodotti ittici).
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