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Martedì, 04 Novembre 2014 00:00

Nozioni sul tiro al volo

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Sparare col fucile da caccia è abbastanza semplice. Basta inserire la cartuccia nella camera di scoppio, chiudere il fucile o l'otturatore e premere il grilletto. Una cosa ben diversa è fare centro soprattutto se parliamo di tiro al volo e non a fermo o su bersaglio. In molti, soprattutto i novizi, commettono errori grossolani non centrando mai la preda anche nei tiri più facili. Partiamo con la condizione che ogni tiro è un caso a se e spesso basta poco per renderlo indimenticabile o farci imbarazzare. Per aiutare chi si trova alle prime armi è bene fornire qualche indicazione utile.

Innanzitutto alcuni fanno ancora confusione fra portata e gittata. Le due cose sono molto diverse e la gittata indica la distanza massima alla quale possono arrivare i pallini lanciati dal fucile mentre a differenza la portata, ben più modesta come distanza, indica la distanza alla quale possono arrivare i pallini risultando ancora efficaci e con un'energia di penetrazione sufficiente ad abbattere il selvatico.

Mediamente la portata o tiro utile si aggira sui 30-35 metri che può ridursi o allungarsi a seconda della lunghezza delle canne, della strozzatura e delle cartucce impiegate.
Per la caccia entrano in gioco diversi fattori tra i quali la velocità dei pallini e la loro energia cinetica. La prima indica la velocità con cui viaggiano i pallini e che ha una diminuzione esponenziale all'aumentare della distanza a causa dell'attrito con l'aria. Una cartuccia con una V0 (all'uscita della bocca della canna) di circa 400m/s a 15 metri i pallini possono già avere una velocità residua di circa 280m/s a seconda sempre della numerazione utilizzata. Un calo abbastanza notevole che appunto condiziona la portata utile. L'energia associata ai pallini dipende doppiamente dalla velocità ed anche dalla massa. Un pallino più grande mantiene meglio l'energia, ma quello che fa la differenza è soprattutto la velocità con la quale viene lanciato. L'importante è che il pallino arrivi sulla preda con abbastanza energia da penetrare nel selvatico e causargli danni ingenti in base alla sua mole.

Statisticamente si è giunti alla conclusione che per abbattere un selvatico esso deve essere raggiunto da almeno 5 pallini di grossezza ed energia residua sufficiente in base alla mole stessa della preda. Ovviamente ci sono anche i casi limiti con prede fortunate che cadono colpite da un solo palline e prede che ben centrate vanno via perchè non colpite in punti vitali o con abbastanza ferite da fermarlo.

Queste indicazioni valgono quando si spara ad una preda ferma. Quando questa è in movimento le cose si complicano e non poco.
Bisogna considerare adesso che il piombo non arriva esattamente sulla preda nell'istante in cui spariamo, ma che esso impiego del tempo, seppure breve, a percorrere la distanza d'interesse. Tralasciando per semplicità il ritardo che abbiamo da quando abbiamo intenzione di sparare e il movimento vero e proprio del dito sul grilletto. Per il tiro al volo va, quindi, considerato un anticipo da dare calcolato in base alla distanza, alla direzione del volatile, della sua velocità in vola e della sua superficie.





Ovviamente nessuno di noi deve essere un fisico, un esperto balistico o portarsi dietro una calcolatrice per valutare l'anticipo da fare, ma col tempo e con un minimo di giudizio l'esperienza aiuterà a fare la differenza a caccia. L'importante è ricordarsi sempre che nel tiro al volo o in corsa del selvatico bisogna sempre sparare davanti al selvatico dandogli un certo anticipo che consideri la velocità e la direzione con cui si muove la preda, ma anche la distanza fra noi e la preda stessa.
Se il selvatico si avvicina verso il cacciatore, esempio una lepre bisogna anticiparla sparandole davanti. Se il selvatico si dirige in basso, esempio una quaglia che prende il campo in discesa dopo esser stata involata, bisogna anticiparla sparando sotto di essa.

Per aiutare nel tiro al volo, può essere utile ragionare in termini di rosata della cartuccia. A seconda del tipo di munizione adoperata, con contenitore, bior o dispersante, avremo rosate diverse a distanze diverse. La rosata indica la dispersione dei pallini, ovvero il loro allargamento, una volta usciti dalla bocca della canna e dipende oltre dalla cartuccia adoperata anche dalla numerazione di piombo adoperata. L'allargamento è favorito anche dall'attrito con l'aria. I pallini più piccoli subisco più l'effetto dell'aria rispetto ai più grossi che mantengono meglio la traiettoria e conservano meglio l'energia.
I pallini più esterni della rosata sono i meno efficaci. Sono più soggetti alle deformazioni strisciando lungo la canna e soprattutto nel passaggio dalla strozzatura si deformano e a contatto con l'aria tendono a deviare maggiormente la traiettoria e a perdere energia.
In definitiva l'esperienza ed i piccoli accorgimenti sono fondamentali nel tiro al volo assieme ad un po' di buona mira





Non sottovalutiamo mai la gittata dei pallini! Essa dipende dalla velocità iniziale della cartuccia, dal diametro dei pallini ed anche dall'inclinazione con la quale spariamo. Per evitare di arrecare danni o fastidi dovuti dai pallini in caduta (possono aumentare in caso di pallini grossi o proiettili a palla) valutiamo bene la nostra linea di mira. Cerchiamo anche di prevedere traiettorie inattese a causa di ostacoli che possono creare rimbalzi o deviazioni inattesi ai pallini. Il terreno ghiacciato, i sassi lisci, ed anche sparando sullo specchio d'acqua possono causare imprevedibili rimbalzi. Valutiamo tutti questi fattori, soprattutto se attorno a noi altri cacciatori o persone, per sparare in tutta tranquillità e sicurezza.

demk

Cresciuto con una passione enorme per la caccia e la natura ha cominciato ad avvicinarsi alla ricarica ed al mondo venatorio grazie al padre. Sempre in cerca di nuovi accorgimenti e prodotti ha pensato bene di creare una community incentrata attorno alla caccia dove apprendere nuove tecniche e scambiarsi opinioni. I suoi carnieri sono spesso vuoti, ma ogni uscita gli regala un'emozione e spesso si perde fra le nuvole ammirando paesaggi straordinari o valutando le condizioni meteo.

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