Ammassati per le vie del passeggio e nei parchetti delle città, ma no da soli a caccia in montagna
Il DCPM del 3 novembre ha portato tanta confusione e l'introduzione di norme che prevedono diverse severità a seconda della regione di appartenenza.
Il tutto per il bene pubblico e cercare di contenere, il più possibile, un virus che sta mettendo a dura prova la sanità e l'economia europea e mondiale.
A differenza di marzo ed aprile si è optati per una specie di lockdown più soft, ma questa volta ricade nel pieno delle attività venatorie.
Soprattutto i primi giorni sono state molte le incertezze ed i dubbi che hanno lasciato il via alle più disparate interpretazioni.
Quello che però ha più lasciato perplesso è stato il silenzio sia dalle varie associazioni venatorie che dalle varie istituzioni.
Dopo tanta attesa arriva finalmente la risposta secca e coincisa del governo in merito alla caccia durante questo periodo.
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