Probabilmente l'uomo ammirando le sue doti già ben 9mila anni fa lo addomesticò. Gli antichi egizi li veneravano a tal punto da rappresentarli i molti geroglifici e seppellivano le mumme lasciando accanto sempre una statua a forma di gatto.
Tale devozione era dovuta all'incredibile abilità dei felini di tener lontani i topi che sono portatori di malattie.
I gatti pertanto sono stati ottimi compagni dell'uomo e ancora oggi sono fra gli animali domestici più diffusi. Solo negli Stati Uniti se ne contano almeno 164 milioni di cui circa 80 milioni randagi. Numeri troppo elevati e sicuramente maggiori di quello che l'ecosistema può sostenere.
Il problema ovviamente non riguarda solo gli USA, sono ben 3,6 milioni gli uccelli uccisi ogni giorno dai gatti nel mondo e una ricerca del 2011 ha stimato in 55 milioni gli uccelli caduti per mano dei gatti domestici in Inghilterra ogni anno.
Una vera e propria mattanza che conta anche l'estinzione di ben 22 specie di uccelli attribuibile ai gatti.
Ovviamente la colpa non è dei felini, loro sono micidiali macchine da caccia che nonostante l'addomesticamento hanno conservato il loro istinto predatorio e che molto spesso, nel caso dei randagi, gli salva la vita.
Il problema, come sempre, l'ha creato l'uomo che ha favorito l'aumento esponenziale della popolazione dei gatti portandolo anche in zone dove naturalmente non era presente.
Tuttavia non possiamo puntare il dito contro chi ama i gatti, molto spesso gli stessi amanti dei felini amano gli uccellini o hanno come unica compagnia i gatti. Non c'è nulla da fare? Dovremmo scegliere se tenere i gatti o salvare gli uccelli?
Una famosa birdwatcher, Nancy Brennan, ha forse sviluppato una tecnica che potrebbe risolvere, o almeno ridurre il problema.
Tutto inizio nel Vermont dove in una casa in mezzo ai boschi il gatto George di Nancy era libero di girovagare indisturbato nel circondario. Ogni sera il gatto trascinava in casa le sue conquiste. Giorno dopo giorno il gatto riportava a casa qualche uccello. L'apice fu toccato quando il gatto fu sorpreso a cercare di far entrare in casa, dalla porticina per il gatto, un Gallo Cedrone, caduto sotto gli artigli di George, talmente grande da non passare dalla fessura.
Da allora la Brennan promisi di trovare una soluzione e passo tutto il tempo a studiare un rimedio che non impattasse con le abitudini del gatto di girovagare libero.
Gli uccelli possiedono quattro pigmenti di colori nei loro occhi, questo li porta a non distinguere bene i colori se non vivaci.
La birdwatcher intuii che utilizzare collari con tessuti luminosi e vivaci aiutasse gli uccelli ad accorgersi della presenza del gatto.
George fu dotato di un collarino in tessuto dai colori vivaci ed il gatto cominciò a rientrare la sera sempre più tardi e senza uccellini.
Il collare col tempo è stato perfezionato e da prototipo è diventato un vero e proprio prodotto chiamato Birdbesafe.
Amanti dei gatti, per la salvaguardia degli uccelli armiamoci di buon senso e con un bel ornamento il vostro gatto caccerà più difficilmente e qualche uccellino sarà ancora vivo. www.birdsbesafe.com/
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