Grazie a tutti ci è stato possibile crearci un'opinione su cosa pensa effettivamente la gente quando si parla di caccia. Sinceramente il risultato non ci è piaciuto e sintetizzare sempre la caccia nel semplice atto dello sparo ci sembra troppo triste e non trasmette il concetto, quindi, cercheremo adesso di spiegarti il nostro punto di vista e cosa sia per noi la caccia. Non è detto tu sia d'accordo, ma il bello del Web è proprio che possiamo discuterne assieme civilmente.
Il poche parole la caccia è l'insieme di quelle attività che l'uomo svolge per "fregare" (passateci il termine) la preda.
Ora rimane il dubbio quali sono queste attività? Prima di tutto lo studio della preda, capirne le abitudini, le zona che favorisce e le sue abitudini per sfruttarle a proprio vantaggio. Ti sembrerà strano, ma il vero cacciatore è colui che è affascinato ed ama le sue prede.
Dopo di che si passa alla ricerca dell'arma più adatta e la scelta è molto ampia e difficile per non parlare poi della cartuccia o della formuletta magica nella ricarica da adottare per ottenere il risultato sperato. Molto spesso capita che ci si accorge di aver sbagliato tutto ed allora bisogna tornare sui propri passi e ricominciare da zero.
Il tutto va selezionato contando anche le diverse attitudini e qualità. Esistono cacciatori pazienti che non hanno problemi a mimetizzarsi ed aspettare qualcosa che potrebbe non degnarsi di apparire, altri meno pazienti o a cui piace muoversi e camminare, altri ancora pensano che la preda si debba per forza auto suicidarsi sulla propria testa, ma per fortuna la caccia è bella anche per la sua imprevidibilità.
Un buon cacciatore deve anche conoscere il meteo, essere in grado di riconoscere i venti e capire da questi quali zone sono più adatte per la sua battuta quotidiana rispetto ad altre. Non sempre ci si azzecca, ma l'esperienza gioca un ruolo non indifferente.
Le variabili in gioco si complicano quando entra in gioco anche il cane fedele compagno di battuta, ma che catapulta il cacciatore stesso in un altro mondo fatto sempre di studio, informazione e pazienza. Molta pazienza.
Quello che conta per un cacciatore è il momento della sua messa alla prova. L'incontro col selvatico è spesso un'emozione enorme per il cacciatore che in quel breve frangente ha la possibilità di concretizzare tutto il suo lavoro svolto.
Non sempre però si vince e anche le sconfitte sono importanti e fonti di esperienza per migliorarsi. L'affermazione "Non esiste vittoria senza sacrificio" è propria vera ed è bene che il cacciatore alle prime armi faccia l'abitudine ai flop ridendoci su, ma rimboccandosi le maniche per capire gli errori e lavorare per trovarsi pronto alla prossima occasione...sempre che ricapiti.
Per fortuna la caccia è bella proprio perchè vaga e sorprendente ed il fattore C è determinante, ma una buona preparazione aiuta tantissimo.
Ma allora il cacciatore è un malato? Si alza la mattina presto anche nei giorni di riposo, prende tanto freddo ed umidità, cammina come un matto magari inutilmente per un incontro, per un decimo di secondo tra il tiro perfetto e la padella più eclatante il tutto per pochi grammi di carne? e meno male che non ci deve campare con quei pochi grammi!! (ed omettiamo la fatica nel spennar ogni preda, ripulirla e cucinarla adeguatamente quando il macellaio sotto casa ha già pronto il bel pollo ingrassato a mangimi industriali e dal sapore artificiale)
Beh si siamo malati di quell'emozione unica ed irripetibile che ogni incontro, ogni preda ci lascia e siamo affamati nel ricercarla. Spesso ce lo diciamo anche noi, ma chi ce la fa fare eppure puntualmente ogni alba o ogni pomeriggio siamo al solito posto al freddo ad aspettar e solo un altro cacciatore può comprendere la nostra malattia.
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Commenti
ho una gamba quasi di ferro x un incidente.
ma quando sei in montagna non senti piu i dolori.
senti solo aria pura.
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