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Mercoledì, 21 Settembre 2016 21:41

L'amicizia uomo - cane nacque nelle battute al cinghiale

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Scena di caccia JomonTutti danno per scontato che l'uomo cominciò ad addomesticare il cane, sin dalla notte dei tempi, per agevolare le sue battute di caccia.
Un recente studio dell'archeologa americana Angela Perri (il padre di origini calabresi) sembra aver dettagliato meglio come avvenne la nascita dell'intesa fra uomo e cane.

La stessa ricercatrice racconta di aver assistito, in Giappone, alla tradizionale caccia al cinghiale nella quale i cacciatori si fanno aiutare dagli Shiba (tipica razza giapponese).

La studiosa rimase sorpresa nell'osservare con quale diligenza i cani, non appena liberati, si addentrarono nel bosco e nel giro di pochi minuti scovarono il cinghiale.

Un'operazione che al cacciatore avrebbe richiesto diverse ore e, continua sempre la ricercatrice, si rimane sorpresi con quale coraggio e determinazione i cani, all'improvvisa comparsa del cinghiale si frappongono fra il selvatico ed i loro padrone come per proteggerli.

Quella scena rimase impressa nella mente della Perri che cominciò un approfondito studio sulle antiche culture giapponesi.

In Giappone l'agricoltura arrivò molto più tardi rispetto al resto del mondo e le popolazioni isolati dell'arcipelago nipponico basavano il loro sostentamento esclusivamente sulla caccia.

Un'antica tribù di cacciatori, gli Jomon colonizzarono il nord del Giappone 12 mila anni fa. I cacciatori avevano l'usanza di seppellire i loro cani in vere e proprie tombe con tanto di corredi funerari a dimostrazione del già profondo legame fra uomo e cane. Alcuni cani indossavano sulle zampe braccialetti e molti altri venivano seppelliti accanto ai padroni.

I cani erano molto importanti per gli uomini della tribù Jomon. Molti dei cani ritrovati nelle tombe mostravano traccia di traumi compatibili con possibili ferite derivanti dallo scontro contro un cervo o un cinghiale.
campana jomon con raggiurazione di cacciaL'elemento chiave a conferma della teoria è una campana di bronzo, risalente a più di 2500 anni fa, raffigurante una tipica scena di caccia Jomon in cui il cacciatore punto il suo arco verso un cinghiale circondato da cani.

Tuttavia, in Giappone, cani e uomo non ebbero sempre un rapporto fatto di rose e fiori e, con l'arrivo dell'agricoltura il cane perse il ruolo cardine e divenne, in molti casi, fonte di nutrimento.

Ritrovamenti successivi al periodo degli Jomon testimoniano il ritrovamento di ossa di cani, miste a quelle degli altri animali, con chiari segni della macellazione.

Oggi per fortuna il legame col cane è più vivo che mai e tutti i cacciatori possono venerare quanto sia importante e sacro il proprio compagno di avventure.

demk

Cresciuto con una passione enorme per la caccia e la natura ha cominciato ad avvicinarsi alla ricarica ed al mondo venatorio grazie al padre. Sempre in cerca di nuovi accorgimenti e prodotti ha pensato bene di creare una community incentrata attorno alla caccia dove apprendere nuove tecniche e scambiarsi opinioni. I suoi carnieri sono spesso vuoti, ma ogni uscita gli regala un'emozione e spesso si perde fra le nuvole ammirando paesaggi straordinari o valutando le condizioni meteo.

Commenti   

# BlackHunter 2017-05-07 12:35
bellissimo

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