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Io sono vegana, sono sana, non me so mai drogata in vita mia...

Daniela Martani e la cacciatrice ospiti alla La Zanzara Ospite della trasmissione radiofonica "La Zanzara" Daniela Martani parla prima del vaccino covid e successivamente della notizia della condanna di Paolo Mocavero, leader del movimento 100% animalisti, per le offese rivolte al campione Roberto Baggio per la sua passione da cacciatore.

Martani rappresenta buona parte degli ambientalisti estremisti di oggi giorno.
Questi personaggi sfruttano i social per sponsorizzare le proprie idee e diffondere il proprio personale punto di vista senza però dettagliare e contestuale i propri concetti.
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Nessun insulto e nessuna discriminazione deve essere ammessa...

Violenza sui social berlatoPassata da poco la giornata nazionale sulla violenza contro le donne ed il tema è stato riportato su tutti i media e persino sui programmi più blasonati della Rai con non pochi scandoli.
Tuttavia, nell'anominato generale, esiste una categoria di donna che non sembra essere degna di protezione e tutele.
Stiamo parlando delle ragazze che, sfidando i pregiudizi ed andando contro tendenza, praticano con tanta passione l'arte venatoria.

Una passione praticata con cosi tanta gioia e dedizione da volerla condivivere con sentimento e partecipazione anche sul mondo dei social.
Peccato che gli hater non sono tardati ad arrivare e chiunque non condivide la passione delle ragazze ha cominciato la lasciare commenti poco gradevoli.
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Intento della legge, proteggere gli animali o chiudere la caccia?

Tempo di covid, ma non per tutti e a quanto pare le priorità di alcuni deputati M5S sono ostacolare il più possibile la caccia.
Ecco che arriva il disegno di legge denominato "Proteggi animali" portato avanti da Vittorio Ferraresi del M5s.

Sfruttando le ottime intenzioni di andare a punire ed ostacolare abbandono di animali, traffico di cucciolo e chi maltratta gli animali (nonché contrasto alla diffusione delle esche con veleno) si nasconde un imposizione molto più alta che praticamente aggiunge pesanti limitazioni per la caccia e soprattutto per coloro che svolgono l'attività venatoria nel pieno rispetto delle leggi e dell'etica.
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Esempio di vita dentro e fuori il campo

Non è passato molto che Roberto Baggio aveva infiammato i fans per il suo "umile" scatto che lo riprendeva assieme alla sua panda 4x4 che utilizza per la campagna (Anche il divin codino usa panda).

Da sempre innamorato per la caccia Baggio non ha mai nascosto la sua passione neanche sui social.
La sua fama però l'ho fatto finire sul sito 100% animalisti dove, qualche anno fa, fu insultato dal leader del gruppo Paolo Mocavero.

L'ex pallone d'oro non ha lasciato correre ed ha portato in tribunale l'ambientalista estremista.
Il 23 novembre è arrivata, finalmente, il giudizio in primo grado del tribunale di Padova che ha deciso di condannare per diffamazione a mezzo stampa di Paolo Mocavero a ben 8 mesi di reclusione e 5 mila di risarcimento nei confronti di Roberto Baggio.
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Ammassati per le vie del passeggio e nei parchetti delle città, ma no da soli a caccia in montagna

caccia attività isolata montagnaIl DCPM del 3 novembre ha portato tanta confusione e l'introduzione di norme che prevedono diverse severità a seconda della regione di appartenenza.
Il tutto per il bene pubblico e cercare di contenere, il più possibile, un virus che sta mettendo a dura prova la sanità e l'economia europea e mondiale.
A differenza di marzo ed aprile si è optati per una specie di lockdown più soft, ma questa volta ricade nel pieno delle attività venatorie.

Soprattutto i primi giorni sono state molte le incertezze ed i dubbi che hanno lasciato il via alle più disparate interpretazioni.
Quello che però ha più lasciato perplesso è stato il silenzio sia dalle varie associazioni venatorie che dalle varie istituzioni.

Dopo tanta attesa arriva finalmente la risposta secca e coincisa del governo in merito alla caccia durante questo periodo.
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Covid e caccia, tanta confusione e difficoltà ad interpretare continui regolamenti e norme locali

dpcm 3novembre Purtroppo i continui aumenti dei casi dei corona virus ha portato l'Italia ad attuare, ancora una volta, misure rigide. La situazione è un po' delicata e gli interventi e dcpm si susseguono nel corso di questi giorni andando spesso a confondere le persone.

Gli interventi del governo sono mirati a limitare il più possibile i movimenti delle persone sul territorio e gli assembramenti che aumentano le probabilità di trasmissione del virus.

Ma con il nuovo decreto del 3 novembre si può andare a caccia?

Questa è la domanda che sicuramente ti ha portato qui, ma purtroppo non esiste una risposta certa se non la propria interpretazione al decreto, che puoi visualizzare in allegato, appena varato.
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Uno dei più grandi calciatori italiani campione dentro, ma soprattutto fuori dal campo

Siamo soliti rappresentare i calciatori di Serie A come personaggi fuori dal mondo comune a fare la bella vita fra macchine sportive, abiti firmati, belle donne e hotel di lusso.
I veri grandi campioni, tuttavia, non perdono mai il contatto con la vita comune fatta di sacrifici, quotidianità ed anche lavori umili.

Probabilmente per questo la foto di Roberto Baggio, postata in questi giorni su instagram dalla figlia e ricondivisa dalla pagina facebook "“Chiamarsi Bomber" ha fatto letteralmente impazzire i fans.
Il divin codino che ha infiammato gli stadi con quell'eleganza con sui superava avversari uno dietro l'altro per poi metterla in rete ha sempre trasmesso un'immagine sana del calcio fatta di tanti sacrifici e dolori con quelle sue povere ginocchie che faticavano non poco a completare i 90 minuti.

Roberto Baggio è anche un grande cacciatore e non ha mai nascosto la sua passione nonostante l'odio ricevuto di qualche ambientalista estremista.
Un vero grande cacciatore come ripreso anche dalla foto rimbalzata con i social in cui viene ripreso, come una persona normalissima, mentre lavora nel giardino intorno alla sua vecchia Fiata Panda 4x4 (la macchina per eccellenza del cacciatore..) vettura alla portata di tutti e che non ti aspetti da un campione del suo calibro.
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Nasce un colosso delle cartucce a livello europeo ed internazionale

Due grandi e storiche aziende italiane nell'ambito della produzione di cartucce e componenti si uniscono e creano un leader europeo nel segmento della caccia e tiro, nonchè l'unico gruppo a livello mondiale con una piattaforma integrata verticalmente con notevoli sinergie e vantaggi competitivi.

La Fiocchi, azienda leader italiana nel settore, fondata a Lecco nel lontano 1876 annuncia di aver sottoscritto il contratto per l’acquisizione del 100% di Baschieri & Pellagri, fondata a Marano di Castenaso (Bologna) nel 1885 e specializzata nella produzione di cartucce di alta gamma per il segmento caccia e tiro.
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La licenza ancora valida non va consegnata all'amministrazione

Con la circolare allegata alla fine di questo articolo, il Ministero dell'Interno chiarisce, nero su bianco, che all'atto di rinnovo del porto d'armi, gli uffici predisposti, Carabinieri o Polizia, non possono richiede di consegnare la licenza ancora valida.
Questo perchè la licenza è ancora in corso di validità e rappresenta un abuso, eventualmente sanzionabile, l'obbligo di riconsegnare, in questi casi, il documento valido.

Si mette così fine ad una prassi un po' diffusa di Questure, Commissariati e stazioni dei Carabinieri che sino ad oggi hanno spesso obbligato il titolare di porto d'armi, ancora in corso di validità, a consegnare il documento in attesa della pratica di rinnovo.
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Appello della LIPU al governo per ottenere fondi nonostante l'emergena Covid-19

Comunicato LipuL'Italia, l'Europa ed il mondo intero sono impegnati contro un nemico invisibile che sta causando la più terribile pandemia dell'era moderna.
In Italia si fanno i conti con una sanità vittima di enormi tagli negli ultimi anni ed in evidente affanno.
Il cuore dei cittadini italiani è grande ed in poco tempo sono state tantissime le donazione pervenuti agli enti ospedalieri.
Ci teniamo anche a ricordare che è attivo il conto corrente per le donazioni direttamente alla protezione civile: Conto corrente donazioni emergenza corona virus.

Anche i cacciatori e le associazioni che li rappresentano hanno cercato di dare il loro contributo riuscendo a donare, dati al 22 marzo, oltre 1 milione di euro (Covid-19, cacciatori sempre in prima linea).
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Con l'aiuto di tutti ce la faremo, #restaacasa

coronavirus covid 9 Siamo in un momento davvero particolare e difficile che ha colpito il nostro bel paese ed il mondo intero.
Siamo in lotta con un nemico che non riusciamo a vedere e che ci fa concretizzare quanto in realtà siamo impreparati ed inermi contro questo tipo di minacce.

Ognuno di noi ha l'obbligo di fare la sua parte e segure le indicazioni disposte dal Ministero della Salute che ha anche disposto una pagina dedicata sul tema sul proprio portale: http://www.salute.gov.it/nuovocoronavirus.

Un nostro caro pensiero va a tutti gli operatori della sanità che stanno affrontando, in maniera eccelsa, questo stato di emergenza. Siete l'orgoglio del nostro paese e lo state dimostrando splendidamente.

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I cacciatori incolpati ormai di ogni cosa...

Il Cinghiale è l'ungulato più diffuso in Italia e negli ultimi anni ha subito un incremento notevole tanto da potarlo ad estendere i suoi habitat ed entrare sempre più a contatto con l'uomo.

Non sono ormai rari gli incontri con questi selvatici anche nelle periferie delle grandi città ed i problemi ed i rischi derivanti sono alti. I Cinghiali, soprattutto i piccoli, se possono apparire indifesi sono, invece, incredibilmente pericolosi. Essi sono dotati di una massa di tutto rispetto e zanni affilate. Tuttavia il pericolo più grave è dovuto al suo colore scuro che lo rende di notte difficilmente visibile con pericoli per la viabilità.

Il recente incidente sull'A1, vicino Lodi, costato la vita ad un giovane e con diversi feriti dimostrano che il rischio è alto.

Ma perché sino a pochi anni fa non si parlava mai del problema cinghiali?

La popolazione dei cinghiali è cresciuta in maniera esponenziale. Si è subito puntati il dito contro i cacciatori, responsabili secondo alcuni di immissioni di selvatici, soprattutto di incroci con esemplari dell'Europa dell'Est che avrebbero reso i cinghiali più proliferi e grandi( Notizia smentita dallo studio. L'ISPRA censisce solo 16 sottospecie di cinghiale nel nostro paese e nessuna di queste sembrerebbe proveniente dai paesi dell'Est). Si arriva anche a leggere che la pressione venatoria aumenterebbe l'istinto dei cinghiali di sopravvivenza portandoli a proliferare di più.

dati cinghiali Ispra Parole a quanto pare senza fondamenta e senza studi. A chiarire il problema dell'invasione dei cinghiali è l'ISPRA l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale con uno studio molto approfondito sulla diffusione dei cinghiali negli ultimi anni.

Viene esclusa l'attività venatoria fra i fattori di crescita, anzi ad oggi è l'unico modo di concreto di arginare il fenomeno, e si focalizza il tutto sull'abbandono delle aree rurali.
Negli ultimi cento anni la popolazione italiana si è sempre più addensata nei centri urbani svuotando letteralmente borghi e paesi rimasti lì come testimonianza di una ruralità ormai fantasma.
Le nuove generazioni sono quelle del Web 4.0 dei comfort, della "vita sociale",dell'impiego dietro al pc o smartphone e non più del lavoro faticoso della terra.
La vita si svolge, pertanto, nelle grandi città ed i paesini non ben collegati si svuotano. All'aumentare di questo fenomeno si è visto che i cinghiali aumentano. Questo aumento è esponenziale e da non sottavalutare. Prima abbiamo parlato degli ultimi 100 anni, ma lo stesso studio condotto dall'ISPRA osserva come l'incremento della popolazione dei cinghiali sia in rapida crescita. Se ci spostiamo in Umbria e confrontiamo, ad esempio, i dati del 1991, poco meno di trent'anni fa, notiamo che la popolazione dei cinghiali nella regione era pressoché assente. Oggi la situazione è ben diversa. In Umbria attualmente è presente una popolazione ben numerosa e massiccia diventata ormai un problema per l'agricoltura locale e per le attività umane.

Cosa ha favorito questo aumento?

Parliamoci chiaro, l'unico vero predatore del cinghiale è l'uomo.
Anche il lupo se può scegliere preferisce non mettersi contro un massiccio cinghiale.

I contadini di un tempo vivevano di fatica e stenti e, sicuramente, un cinghiale selvatico rappresentava una risorsa ben più preziosa in dispensa che libero di pascolare nei raccolti. L'agricoltura moderna ed intensiva che predilige alcune colture rispetto ad altri ha anche favorito i Cinghiali consegnandogli cibo più abbondante ed appetibile portando, di conseguenza, l'aumento della proliferazione e, complice l'aumento delle temperature, si registra anche l'aumento del numero di gravidanze, da parte delle scrofe, durante il periodo dell'anno.

L'aumento della popolazione di cinghiale è un fatto concreto e da non sottovalutare. Ad oggi il cinghiale è presente su un’area di 190 km quadrati, cioè sul 64% del territorio italiano. Il cinghiale è diffuso da nord a sud, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, ma si concentra in particolare lungo la dorsale appenninica.
Se non si attuerà un inversione del trend sentiremo sempre più parlare del problema Cinghiale...

Ovviamente il problema è giunto sino alla camera dove l'onorevole Golinelli Guglielmo si è fatto porta voce sull'adeguamento della legge 157/92 per attuare seri interventi per la corretta gestione della fauna selvatica..



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L’onorevole di Fratelli d’Italia, Maria Cristina Caretta, cacciatrice e presidente nazionale della Confederazione delle Associazioni venatorie italiane, si rivolge al governo, ed in particolare agli alleati della Lega, per pretendere concretezza e mantenere le promesse date ai cacciatori.

Tramite la sua pagina Facebook, l'onorevole, ha condiviso una lettera rivolta a tutte le forze politiche per impegnarsi e dare finalmente risposte ai tanti temi scottanti che ruotano attorno la caccia.

Staremo a vedere cosa accadra...

CACCIA. CARETTA (FDI): CHI E' AMICO DEI CACCIATORI LO DIMOSTRI - Roma, 24 ago. - "Chi e' amico della caccia e dei cacciatori lo deve dimostrare. Non bastano i proclami e le dichiarazioni roboanti per essere amici dei cacciatori, servono fatti concreti". E' quanto dichiara Maria Cristina Caretta, deputato di Fratelli d'Italia e presidente nazionale Confederazione delle associazioni venatorie italiane. "Sono passati alcuni mesi dall'insediamento del nuovo governo- aggiunge Caretta- ma non abbiamo ancora nessuna notizia della convocazione della Conferenza Stato/regioni per la ripartizione dei quantitativi delle specie cacciabili in deroga, condizione indispensabile affinche' le regioni che hanno fatto regolare domanda entro il 30 aprile u.s. possano applicare il regime di deroga nel rispetto di quanto previsto dall'art. 9 della Direttiva 2009/147/CE e dell'art. 19 bis della legge statale n. 157/92. Non abbiamo ancora nessuna notizia della convocazione della Conferenza Stato/regioni per la definizione del Piano nazionale di gestione del lupo, mentre i nostri territori sono flagellati dalla presenza incontrollata e dalla crescita esponenziale di questo grande carnivoro che sta mettendo in ginocchio i nostri allevamenti, sta provocando l'abbandono dei nostri pascoli da parte dei malghesi, sta distruggendo i positivi risultati conseguiti con il paziente lavoro di decenni di corretta gestione faunistica che ha portato ad un considerevole innalzamento della qualita' e quantita' delle varie specie di ungulati nel territorio nazionale".
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Noto anticaccia diventa braccio destro del Ministro dell'Ambiente

Le voci insistente degli ultimi giorni sono state, purtroppo, confermate con la nomina di Fulcio Mamone Capria, presidente nazione dell'associazione LIPU, a capo della segreteria del Ministero dell'Ambiente.

Una notizia non certa lieta per noi amanti della caccia che porta uno fra i nostri antagonisti più acclamati a diventare protagonista ed influente sulle attività del Ministero.
Tutti noi sappiamo le prese di posizioni da parte di Capria sulla caccia e sugli slogan un po' fasulli, ma clamorosi utilizzati per cercare di fermare di la caccia. Ricordiamo, ad esempio la sua intervista a 1 Mattina:Video 1 Mattina Stop alla Caccia.

Molti di noi cacciatori si domandano che fine hanno fatto le tante promesse, da parte della Lega, verso il mondo venatorio. Speriamo che Salvini e company riescano a far leva sul Ministero affinché si operi sempre in maniera diligente per la tutela del territorio e del mare riconoscendo il ruolo e l'importanza del settore venatorio e non attuando una politica di totale opposizione e discriminazione verso i cacciatori.

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Lecchesi, sindati e singoli clienti si interrogano sul futuro della storica società italiana..

fiocchi munizioni aziendaSimbolo dell'estro e del prestigio italiano "Fiocchi Munizioni Spa" fondata nel lontano 1876 da Giulio Fiocchi è un punto di riferimento nel settore delle munizioni con un fatturato di circa 130 milioni. La proprietà principale dell'azienda è sempre rimasta alla famiglia Fiocchi, ma l'imminente aumento di capitale e la prossima quotazione in borsa potrebbe incrementarne il valore ed il mercato così da non sfigurare accanto i colossi americani.

Tuttavia aleggia un certo allarmismo attorno alle trattative. La quotazione in borsa dovrebbe attrarre nuovi finanziatori e sono avviate le operazioni di una nuova società che supervisionerebbe la Fiocchi Munizioni spa composta anche dal fondo Charme Capital Parrners SGR, con sede a Londra e fondata nel 2003 dalla famiglia Montezemolo.
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Cavi Alta Tensione EnelIn occasione dell'apertura generale della caccia Enel, il maggior gestore elettrico italiano, ha ricordato ai cacciatori di non sparare a cavi elettrici ed infrastrutture presenti in campagna. L'appello è rivolto ai cacciatori più esperti affinché istruiscano e vigilino anche i giovani alla correttezza ed alla sicurezza.

Mai lasciarsi andare dall'entusiasmo e dalla foga. Se vediamo selvatici posati su tralicci o cavi, anche se prede facili, non lasciamoci tentare e non spariamo. I pallini possono creare danni ai cavi che non è detto si presenti subito, ma possono compromettere le guarnizioni esterne arrecando danni anche dopo mesi di distanza.
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Guardia ecozoofila volontariaRecentemente alcuni comuni hanno attuato convenzioni con associazioni protezionistiche intese ad incaricare quest'ultime, attraverso i loro volontari, di compiti di vigilanza in materia zoofila, protezionista, ecologica ecc. In qualche caso le convenzioni prevedono che i volontari assumano la denominazione di Guardie adibite al Servizio di Polizia Ecozoofila, se non addirittura qualifiche pubblicistiche di guardie giurate o di agenti di Polizia di Stato o Giudiziaria, previa richiesta del Sindaco al Prefetto.

Queste convenzioni attribuiscono ai volontari vere e proprie funzionalità riservate alle autorità pubbliche.
La legge permette l'utilizzo di volontari nell'esercizio di vigilanza, ma nel rispetto delle norme che ne precisano le condizioni e le limitazioni nel tempo e nei compiti. La competenza primaria di vigilanza rimani alle forze di polizia e polizie locali.
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Cacciatori in diminuizione, ma molto più responsabili...

Campo Arato AlbaOrmai i fortunati residenti delle 16 regioni dove si caccerà in regime di preapertura stanno cominciando a contare le ore.
Cresce un po' l'euforia ed in molti sono ancora col dubbio sul posto in cui andare o sulle munizioni da adoperare.
Gli armaioli sono alle prese con pulizie e messe a punto, gli uffici di questure e circoscrizioni sono affollati per cercare di rilasciare in tempo eventuali porto d'armi e tesserini (enormi e a volte stampati con errori).

I più preparati di tanto in tanto aprono gli armadietti per vedere se tutto è a posto, ricontrollano il fucile e le munizioni in cartucciera.
L'ansia è ormai alle stelle, dopo sette mesi di ferma si riprende e la voglia di rimettersi in gioco è tanta.
Attenzione! le piogge in arrivo potrebbero stravolgere tutto...
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Scontro in diretta su sospensione caccia e preapertura su Rai Uno

Dibattito rai1 Si Caccia No cacciaBreve dibattito fra il presidente della LIPU, Mamone Capria ed il vicepresidenti di FEDERCACCIA Buconi. Il tema discusso è lo stop alla preapertura per colpa di siccità ed incendi. Ogni anno gli ambientalisti cercano in tutti i modi di mettere i bastoni fra le ruote dei cacciatori riportando informazioni parziali ed inesatte per pilotare i pensieri delle persone.
Lo scorso anno andava chiusa la caccia nel centro d'Italia per colpa del terremoto. A Gennaio si doveva chiudere per il troppo freddo. Adesso sono caldo e siccità i protagonisti dei discorsi ambientalisti. Peccato che di dati scientifici i verdi ne diano pochi o frutto di ricerche mirate a raccogliere dati per far scalpore.
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ISPRA limitazione caccia incendiCon una nota trasmessa a tutte le regioni Italiane e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, l'ISPRA ha dato il suo parere sulla caccia di quest'anno caratterizzato da siccità ed incendi. La notizia è presente sul sito dell'Ente: Limitazioni all’attività venatoria a causa della siccità e degli incendi che hanno colpito il Paese .

Quest'anno è la pioggia a farsi attendere come non mai e, purtroppo, i piromani in quest'estate rovente si son dati un gran da fare. Le associazioni ambientaliste, sempre dedite a chiudere la caccia, hanno sfruttato gli avvenimenti e tramite media, social e comunicati hanno cercato in tutti i modi di slittarne l'apertura.
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