L'uomo, infatti, fa razzie di pesci con un tasso 14 volte superiore a tutti gli altri predatori marini, uccide esemplari adulti mettendo a rischio il potenziale di procreazione delle altre specie ed arriva a cacciare ed uccidere grandi carnivori arrivando a essere 9 volte più letale degli equilibri naturali dove gli animali si uccidono a vicenda per sopravvivere.

L'uomo sta alterando gli ecosistemi riducendo notevolmente le altre specie presenti sul pianeta e stravolgendo spesso le catene alimentari.
Questi risultati estremi sono situazioni che nessun altro predatore non umano raggiunge e che porta a situazioni non più sostenibili.
Pertanto o cominciamo a darci una regolata considerando il concetto dello "sfruttamento sostenibile" o ben presto rimarrà ancora poco. Per questo il ricercatore Darimont consiglia al più presto di adottare un modello sostenibile che si basi sui comportamenti più simile a tutti gli altri predatori non umani che sul nostro..