Dopo mesi di stop rimarcati anche dal lockdown il padrone che ha occhio lungo si accorge che nel box qualcosa è cambiato. Si accorge che c è un qualcosa di diverso una frenesia che ad un primo impatto sembra anomala, strana. Si perché i nostri amici a quattro zampe sono irrequieti agitati.... e parliamo dei cani utilizzati per la caccia al re, la caccia al cinghiale, parliamo dei maremmani che percorrono ore in seguita allontanatosi anche chilometri dalla zona di battuta, cani tenaci nati per correre nelle valli toscane nati per seguitare proprio non riescono a stare chiusi in 4 metri quadri.
E parliamo degli anglofrancesi con la loro possente voce possente capaci se riuniti in un numero superiore ai 7 di incutere timore anche a lui anche al re, proprio non ce la fanno a restare muti per mesi il loro ambiente sono le gole dove sanno farsi sentire. Parliamo anche dei beagle nato per tracciare gli fa strano non percepire odore di sangue odore di polvere da sparo per tutto questo tempo. Ed lì che quando entri nei box incroci sguardi sofferenti che esprimono voglia di emozioni, voglia di battaglie scontri. Allora ritorni a casa pensando che mancano ancora 4 mesi e che se la situazione ritorna alla normalità ci sono le zone di addestramento pronte a far scaricare quella voglia sia del cacciatore sia dei segugi ad uscire allenarsi per la nuova stagione. Allora quella frenesia prende senso si trasforma in carica positiva di trasforma in affinità tra i due. Ora nei boschi c è la prole i piccoli nati con le scrofe ad allevare tempo di pausa dove i cani e cacciatori fremono per nuove giornate e i piccoli striati non sanno cosa gli aspetta.
Il Countdown continua a scorrere.
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