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Visualizza articoli per tag: cronaca

Giornata di caccia indimenticabile per due uomini di Grotteria (RC)

Cacciatori denunciato cessione illecitaUn anziano cacciatore di 76 anni, lo scorso sabato, si è recato a caccia, fra i comuni di Giffone e Galatro (RC), in compagnia di un giovane amico 35enne.
I due fermati ad un posto di blocco stradale, dai carabinieri della stazione di Taurianova, hanno insospettito gli agenti. Il più giovane, infatti, non era in possesso di porto d'armi ed, addirittura, dal 2011 era sottoposto ad un provvedimento di divieto di detenzione di porto d’arma.

Gli agenti hanno così pensato di seguire i due per rassicurarsi del corretto svolgimento dell'attività venatoria.

I sospetti degli agenti si sono concretizzati quando, l'anziano cacciatore possessore regolare di licenza, durante la battuta di caccia, ha ceduto la sua arma, un semiautomatico calibro 12, all'amico sprovvisto di porto d'armi.
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Con atti intimidatori e violenza terrorizzavano il territorio

Esiste una piccola aerea d'Italia, per non dire del mondo, in cui anche se armato diventi il bersaglio di delinquenti.
Sto parlando della provincia di Reggio Calabria e più precisamente dell'area che si estende dalla piana di Rosarno/Gioia Tauro sino ad arrivare alle zone dell'Aspromonte.
Zone ampie, coltivate e molto frequentate dai cacciatori per la ricchezza di verde e fauna selvatica, soprattutto nel periodo autunnale ed invernale con l'arrivo della piccola migratoria. Tuttavia, se sei cacciatore della zona, sai che ogni uscita potrebbe avere risvolti negative e, preso dalla passione, magari esci di casa incrociando le dita e sperando che vada tutto bene. La mattina ti alzi di buon ora sperando che, evitando alcune zone più pericolose di altre possa, andarti liscia.
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Terribile incidente di caccia durante una battuta di caccia

Incidente Tragico Caccia ApricaleIl triste caso di Apricale, vicino Imperia, sta diventando caso nazionale.
Sono tante le voci e le notizie che si susseguono da escursionista a bracconiere, ma ancora nessuno sa cosa realmente sia avvenuto.
Saranno le autorià a chiarire tutti i dettagli del caso e a far luce sulla storia del ragazzo vittima di questo tragico incidente.

Resta un tragico incidente colpa dell'imprudenza.
Non possiamo far altro che stringerci attorno al dolore dei familiari.

Notizie del genere possono solo farci riflettere e prendere coscenza dell'episodio e di quello che può accaderci ogni volta che stiamo svolgendo la nostra passione senza mai dimenticare che in mano abbiamo un'arma, non un giocattolo.
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Negli annunci dell'associazione "Niente cani ai Cacciatori"...

Canile Sequestrato Purtroppo non è il primo caso e probabilmente non sarà l'ultimo...
L'ex presidente della Lega Nazione per la Difesa del Cane, sezione di Reggio Calabria, ed i suoi familiari, sono finiti sotto inchiesta per aver ripetutamente sottratto finanziamenti pubblici destinati alla cura e gestione del canile di Campo Calabro e degli animali ospitati per rimpinguare i propri conti correnti e quelli dei familiari.

Difficile quantificare precisamente la cifra sottratta perché oltre alle sovvenzioni statali all'associazione pervenivano anche tante donazioni dai cittadini di buon cuore speranzosi di aiutare i tanti cani e gatti che finivano sulla pagina facebook.
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In alcune aree la notte è un vero e continuo concerto di richiami...

carabinieri forestale palermoSi sta per concludere un mese intenso per gli uomini del Nucleo operativo del corpo forestale intenti ai controlli e alla lotto al bracconaggio ed ai mezzi illeciti di caccia.

Da metà aprile, venti favorevoli, sulle coste del sud italia si può osservare l'incredibile migrazione che porta le quaglie dal nord Africa verso l'Europa. Un fenomeno molto particolare da vedere poichè le quaglie di per sè non sono uccelli molto adatti al volo. Esse, infatti, hanno un corpo relativamente tozzo rispetto alle ali e per questo, durante la lunga attraversata, consumano tantissima energie volando.
Non tutti gli esemplari che partono arrivano a destinazione e molti, appena avvistano la costa, si lasciano quasi cadere sulla terra ferma rimanendo immobili per ricaricare le batterie e solo successivamente dedicarsi alla ricerca di cibo.
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Era convinto di aver sotto mira un Cervo

Incidente val RendenaSi conclude, per adesso, ad un patteggiamento ad un anno di pena il processo per omicidio colposo che ha visto il 53enne Luigi Da Rin D'Iseppo protagonista di un tragico incidente svolto lo scorso 11 settembre.
L'uomo era a caccia in Val Rendena assieme ad un gruppo di amici, era quasi giunto l'imbrunire che, destato da un fruscio e credendo di aver nel mirino un cervo, sparò colpendo, invece, l'amico Michele Penava.
L'uomo 70enne fu raggiunto al ventre, ma nonostante gli immediati soccorsi con l'arrivo dei Vigili del Fuoco e l'arrivo sei sanitari in elicottero non ci fu nulla fare. Michele Penasa era un guardiacaccia in pensione molto conosciuto in zona.

I carabienieri giunti per ricostruire l'accaduto identificarono che a commettere il tragico errore fu Luigi Da Rin D'Iseppo.

Partito il processo penale la vicenda si è conclusa ieri davanti al giudice Claudia Miori con un accordo tra l'avvocato della difesa Mauro Bondi e il pm Marco Gallina.
L'uomo dovrà scontare un anno di reclusione in attesa, adesso, del procedimento civile per il risarcimento del danno.
Tuttavia la pena inflitta non soddisfa i familiari della vittima che avevano richiesto più volte un approfondimento delle indagini per chiarire i dubbi ancora presenti sulle dinamiche dell'incidente di caccia.
A tradire il cacciatore sembra si stata la scarsa visibilità data dalla zona boschiva e dall'orario.

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Si improvvisano cacciatori in un'area verde della città

Palermo polizia forestale In città, zona Calatafimi, esattamente in via Riserva Reale a Palermo, in un'area verde, alcuni residenti hanno allertato le autorità a causa dei continui colpi di arma da fuoco sparati a ridosso delle abitazioni.
Gli agenti arrivati sul luogo hanno provveduto a fermare tre giovani esattamente di 22, 25 e 15 anni. I tre armati di un fucile calibro 10 e due fucili ad aria compressa, tutti e tre vietati per uso caccia, sparavano per diletto a tutti gli animali che avvistavano.
Sul posto sono intervenuti anche i forestali del distaccamento di Villagrazia.
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Sorpresi dai carabinieri, l'uomo denunciato per omessa custodia dell'arma

Piccolo Cacciatore Duranta una battuta a Cairo Montenotte, Savona, un cacciatore 68enne ha lasciato l'arma carica al ragazzino quindicenne che l'accompagnava. Sorpresi dai carabinieri è scattata immediatamente la denuncia per omessa custodia ed il sequestro del fucile e delle relativa munizioni.

La legge parla chiaro e bisogna custodire sempre le armi con diligenza e nell'interesse della pubblica sicurezza. Lasciare l'arma carica ad una persona non munita di regole licenza, o peggio minorenne, equivale ad una mancata e corretta custodia.

Possiamo, tuttavia, comprendere in parte l'anziano cacciatore che voleva, a fin di bene, incentivare la passione venatoria del ragazzo, ma ha sbagliato i modi.
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Era irregolarmente col fucile senza riduttore, multato

Durante un classico controllo dei Carabinieri Forestali di Novara, nelle campagne di S. Nazzaro Sesia, è stata controllata una comitiva di cinque cacciatori.

Quella che però doveva essere una semplice routine ha evidenziato, invece, un'irregolarità sottovalutata da uno dei cacciatori.

La sua arma, un semiautomatico Cal.12, era sprovvisto del classico riduttore che porta i colpi nel serbatoio ad un massimo di due come previsto per legge.

La "furbata" consentiva al cacciatore di utilizzare più di tre colpi per volta, ma l'avidità gli è costata cara con ben 1.549€ di multa, il sequestro preventivo del fucile e la denuncia.
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Cacciatore entra in un ristorante col fucile in spalla avvolto in un sacco di iuta e subito viene fermato.

Fucile Al BarAccade in un ristorante/bar di Monregale, in provincia di Cuneo, dove un cacciatore si presenta con il fucile a spalla avvolto in un semplice sacco di iuta.
Ancora visibile il calcio che ha creato un po' di agitazione nei presenti. Fra essi anche due guardie zoofile dell'Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) subito intervenute per riprendere l'uomo.

Le guardie hanno chiesto che l'arma venisse custodita in maniera più appropriata al fine di non suscitare paure in luogo pubblico. Dapprima il cacciatore ha reagito ricordando alle guardie i limiti dei loro poteri, ma sulle minacce di chiamare i carabinieri per denunciarlo per procurato allarme l'uomo ha desistito. Si è fatto accompagnare all'auto dove ha riposto correttamente l'arma.
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L'ha stabilito il TAR di Brescia confermando la decisione della Questura

Troppi Debiti PDA revocatoTroppi debiti accumulati da un bresciano hanno portato la Questura a negargli il porto d'armi. L'ex cacciatore bresciano ha però fatto ricorso al TAR, ma quest'ultimo ha dato piena ragione alla Questura.

Ad aggravare la posizione dell'uomo non è stata solo la la pesante situazione debitoria, ma anche le denunce ricevute per insolvenza e calunnie.
La relazione redatta dai carabinieri di Lonato avrebbe, inoltre, indicato che l'uomo non godrebbe di ottima stima e anche i membri della famiglia dell'uomo avrebbero ricevuto minacce e molestie dai creditori.
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Soprannominato il CacGyver dei bracconieri aveva abilmente camuffato l'arma

bastone fucile artigianaleImportanti i dati dell'operazione Pettirosso 2017 nelle valli bresciane che ha convogliato i carabinieri forestali, arrivati da un po' tutta Italia, a difesa delle specie migratorie in transito nella provincia. Vittima delle antiche tradizioni culinarie migliaia di uccelletti protetti, circa 1500 quelli sin ora recuperati, che alimentano un mercato di compra/vendita sul territorio che raggiunge cifre spaventose.

Fra i tanti sequestri un caso un po' atipico ed interessante si è svolto nella zona di Gussago.

Le forze dell'ordine allertate dal rumore di spari erano in perlustrane in un campo dove si trovava solo un anziano di 67 anni e nessun arma, nè un fucile, nè una pistola.

Eppure i colpi nitidi sentiti poco priva provenivano da là...
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La Spezia imbraccia il fucile e spara al culmine di una lite

Lite Cacciatore SparaL'episodio è avvenuta a Tavolara nei pressi di Sarzana a La Spezia. Non sono ancora chiare le dinamiche, ma un'ennesima lite fra Jamaal Madboui, marocchino 47ene sposato e con tre figli ed il cacciatore Daniele Rustighi 59enne di Castelnuovo è terminata con un colpo di fucile sparato dal cacciatore e che ha raggiunto all'addome Jamaal.
L'uomo è in gravissime condizioni ed è stato subito trasportato in elisoccorso al Noa di Massa.

Il Cacciatore sarebbe prontamente fuggito, ma alcuni testimoni hanno indirizzato i carabinieri verso l'abitazione dell'uomo. Rustighi ha dapprima negato, ma di fronte alle evidenze ha confessato l'accaduto.
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I furbetti del bollettino praticavano la caccia gratis

Carabinieri indaginiBen 35 le persone denunciate dai Carabinieri Forestali del centro anticrimine natura di Palermo per uso di atti falsi e truffa aggravata ai danni dello Stato e della Regione Siciliana.

Allo scopo di "risparmiare" sui versamenti, necessari per ottenere il rilascio del tesserino regionale e per svolgere le annuali attività venatorie, i furbetti del bollettino falsificavano le attestazioni dei versamenti cambiando i nomi sopra riportati.
Ottenevano, così, con un solo bollettino distinti pagamenti per imbrogliare gli addetti comunali e gli eventuali controlli.

Le indagini hanno consentito di individuare il soggetto che metteva a disposizione gli unici versamenti regolari a partire da questi venivano creati i falsi.
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Quando la foga e l'imprudenza prende il sopravvento...

Caccia TragediaQuella che doveva essere una giornata spensierata e allegra, con l'apertura generale della caccia, si è, invece, trasformata in un brutto incubo per i familiari ed amici di Maurizio Colca.
L'uomo di 51 anni è morto per un fatale incidente nelle campagne di Contessa Entellina, in località Santa Maria del Bosco(PA).

Stando alle prime ricostruzioni Maurizio Colca è stato raggiunto da un colpo fatale esploso dall'amico e compagno di caccia.
Non chiare ancora le dinamiche, l'amico cacciatore avrebbe sparato in direzione di una preda proprio in traiettoria con Colca.I soccorsi allertati immediatamente non hanno potuto far nulla se non confermare la morte del cacciatore.
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"Infame, adesso sai cosa vuol dire morire"..nulla può rimediare alle parole dette, ma come dice il proverbio tutti i nodi vengono al pettine.. enrico rizzi animalistaDopo un anno e mezzo l’animalista trapanese Enrico Rizzi, Coordinatore Nazionale Associazione Animalisti Italiani Onlus, è stato condannato.
Era il 14 novembre 2014 quando l'animalista, incurante del dolore per la famiglia, commentava duramente la morte sulla bacheca Facebook del defunto presidente del consiglio del Trentino avvenuta per disgrazia durante una battuta di caccia a causa di un arresto cardiaco.

Il semplice commento è bastato a scatenere non poche polemiche sul social, fra cui quelle dei parenti che hanno sporto denuncia.

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Quella che doveva essere una giornata di festa e divertimento si è trasformata in una immensa tragedia che lascia tutti noi cacciatori scolvolti e al tempo stesso impotenti davanti ai fatti. Non possiamo far altro che riportare la notizia ed inviare le nostre più sentite condoglianze alla famiglia della vittima.
Rolando Caimmi, di 62 anni, era in battuta con gli amici nei boschi di Romita di Pianello di Cagli (Pesaro Urbino). Proprio i suoi compagni dopo aver perso le sue tracce hanno cominciato a cercarlo invano. Alle 16 è scattato l'allarme facendo intervenire sul posto anche i vigili del fuoco. Un'ora e mezzo dopo il macrabo ritrovamento del corpo, ormai senza vita, in una pozza di sangue.
Attacco CinghialeSul posto sono intervenuti anche i carabinieri per le indagini. L'uomo riportava una profonda ferita sull'inguine causa della morte per dissanguamento.

Ancora non sono state ben definite le dinamiche, ma, dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che un cinghiale, ferito da un altro cacciatore, possa aver sorpreso Rolando Caimmi caricandolo e azzannandolo. Il cacciatore sembra aver esploso un colpo o per difendersi dall'animale o per cercare invano di allertare gli amici.

Nel frattempo la salma è stata rimossa e le autorità continueranno gli esami per escludere l'incidente di caccia e chiarire quale animale esattamente possa aver aggredito l'uomo.

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Bosco nuvolosoPasquale Runco, di Aiello Calabro è morto all'età di 68 anni. Succede a Lago (CS), non molto lontano dalla nota meta turistica Amantea, durante una battuta di caccia al cinghiale l'incauto amico spara ben due colpi intravedendo dei movimenti nella vegetazione. Peccato che invece di essere un cinghiale fosse l'amico appostato nella vegetazione e lo colpisce ad una spalla. Il tragico incidente si è svolto verso la fine della battuta, nell'intorno delle 17 di giovedì 19. La <>foga e l'incuranza nel non accertarsi del bersaglio a cui si sparava sembrerebbe aver portato ad una fatalità evitabilissima.

Nonostante il pronto arrivo dei soccorsi l'uomo non ce l'ha fatta. I rilievi del caso e le prime ricostruzioni sono arrivate dai carabinieri intervenuti dalle vicine stazioni di Lago e Aiello Calabro.
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Cacciatore rapinato

Morgano (Treviso) -  Siamo già abituati a notizie di violenza ed insulti da parte di persone, che ritenendosi migliori, sotto le effigie di "ambientalista" cercano in tutti i modi di provocare i cacciatori o i pescatori. Peccato che questa volta poteva finire davvero male. Un vero e proprio delinquente ha teso un agguato ad un cacciatore costringendolo a liberare gli uccelli da richiamo e portandogli via il fucile e le chiavi dell'auto.

Domenica scorsa nei campi di Via Cacciatori a Morgano un anziano cacciatore della zona si appresta a riporre in macchina l'attrezzatura dopo una cacciata al capanno.  Un uomo in biciclette e col volto nascosto da una sciarpa avvicina il cacciatore chiedendogli informazioni stradali, ma subito dopo bradenggia una pistola e minaccia il cacciatore affermando di essere contrario alla caccia.


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Carabinieri mentre requisiscono le gabbie con i volatili Napoli, 23 ottobre 2015 -Durante l'Operazione contro i maltrattamenti agli animali da parte dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Poggioreale, in collaborazione in collaborazione con le guardie zoofile dell'ente mediterraneo protezione animali è stato denunciato un uomo di 54 anni.

Gli agenti hanno trovato ben 133 volatili appartenenti a specie protetta tenuti in cattività. Tra essi molti cardellini catturati illegalmente e tenuti in gabbie metalliche all'interno di un box auto, con scarsa luce e aria.

I volatili erano ammassati in pochi metri quadrati e a vivere in gabbie sovraffollate. Il rinvenimento ha portato alla denuncia in stato di libertà del proprietario 54enne del box la cui identità è ignota. Adesso rischia pesanti sanzioni e l’arresto da due a otto mesi I volatili sono stati subito dopo liberati dopo il lungo periodo in cattività.
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