Solo registrandoti puoi accedere a tutti gli articoli e alle utili funzionalità riservate. Cosa aspetti? La registrazione è facile e totalmente gratuita!
a href="/kunena/guide-segnalazioni-problemi/100-perch%C3%A8-registrarsi-a-modo-mirino.html" title="Guide">FAQ sito - Contattaci - Chi siamo

demk

demk

Cresciuto con una passione enorme per la caccia e la natura ha cominciato ad avvicinarsi alla ricarica ed al mondo venatorio grazie al padre. Sempre in cerca di nuovi accorgimenti e prodotti ha pensato bene di creare una community incentrata attorno alla caccia dove apprendere nuove tecniche e scambiarsi opinioni. I suoi carnieri sono spesso vuoti, ma ogni uscita gli regala un'emozione e spesso si perde fra le nuvole ammirando paesaggi straordinari o valutando le condizioni meteo.
Quella che doveva essere una giornata di festa e divertimento si è trasformata in una immensa tragedia che lascia tutti noi cacciatori scolvolti e al tempo stesso impotenti davanti ai fatti. Non possiamo far altro che riportare la notizia ed inviare le nostre più sentite condoglianze alla famiglia della vittima.
Rolando Caimmi, di 62 anni, era in battuta con gli amici nei boschi di Romita di Pianello di Cagli (Pesaro Urbino). Proprio i suoi compagni dopo aver perso le sue tracce hanno cominciato a cercarlo invano. Alle 16 è scattato l'allarme facendo intervenire sul posto anche i vigili del fuoco. Un'ora e mezzo dopo il macrabo ritrovamento del corpo, ormai senza vita, in una pozza di sangue.
Attacco CinghialeSul posto sono intervenuti anche i carabinieri per le indagini. L'uomo riportava una profonda ferita sull'inguine causa della morte per dissanguamento.

Ancora non sono state ben definite le dinamiche, ma, dalle prime ricostruzioni, sembrerebbe che un cinghiale, ferito da un altro cacciatore, possa aver sorpreso Rolando Caimmi caricandolo e azzannandolo. Il cacciatore sembra aver esploso un colpo o per difendersi dall'animale o per cercare invano di allertare gli amici.

Nel frattempo la salma è stata rimossa e le autorità continueranno gli esami per escludere l'incidente di caccia e chiarire quale animale esattamente possa aver aggredito l'uomo.

La caccia compiuta dall'uomo ha sempre comportato una selezione sulle specie selvatiche avvantaggiandone alcune rispetto ad altre. Un interessante studio danese mette in correlazione la caccia con l'aumento dell'intelligenza di alcuni uccelli. Lo studio, pubblicato su Biology Letters, si basa sui dati dei tassidermisti raccolti tra il 1960 ed il 2015.
cartuccera La legislazione danese prevede l'archiviazione dei dati di ogni esemplare trattato dai tassidermisti e, da queste informazioni, gli studiosi hanno recuperato interessanti correlazioni.
Sembrerebbe, infatti, che la mortalità degli uccelli dovuti alla caccia non è sempre causale, ma sia dovuti a fattori quali l'età il sesso e la dimensione del cervello.
Secondo i ricercatori proprio quest'ultimo fattore avrebbe aiutato, nel corso del tempo, gli uccelli ad aumentare le loro capacità celebrali. Gli individui con cervello più grande hanno maggiori probabilità di sfuggire ai cacciatori. Una maggior intelligenza aiuta gli uccelli a distinguere gli umani potenzialmente pericolosi da quelli innocui da cui ricercare il cibo.
QuesturadiTerniLa bidella dell'ISS Allievi-San Gallo di Terni si accorge di un proiettile e a terra e scopre la finestra bucata lanciando l'allarme che ha terrorizzato tutti. Le indagini dei carabinieri hanno portato all'individuare la zona in cui è stato esploso il colpo e da lì a poco all'autore.

Un cacciatore, se così si può chiamare, pensionato di 60 anni davvero incosciente che, per mostrare la sua carabina Browning calibro 308 ad un'amica, ha esploso un colpo verso l'alto incurante della traiettoria. Il colpo ha così compiuto la sua parabola percorrendo circa 400 metri in linea d'aria bucando il vetro di una finestra al secondo piano della scuola sino a colpire il muro scalfendolo e cadendo a terra.
Mercoledì, 12 Ottobre 2016 20:11

San Marino l'ultimo eden dei cacciatori

Fringuello posato Non è il Libano, non è Malta è il cuore dell'Italia tra l'Emilia Romagna e le Marche. Nel minuscolo stato estero di San Marino si cacciano specie che i cacciatori italiani hanno, ormai, lontani ricordi.
A San Marino i "pochissimi" cacciatori presenti (oltre 1500) cacciano come facevamo in Italia sino agli inizio degli anni '90.

Specie come Storno (cacciabile anche in preapertura), Frosone, Fringuello, Verdone e Pispola sono legalmente cacciabili dal 18 Settembre nonostante nelle zone limitrofe di tutta Italia non è consentito la caccia a queste specie neanche in deroga.

Dopo aver letto questo non ci può sorprendere che a San Marino la Beccaccia si può cacciare sino al 30 gennaio e Tordo Bottaccio, Tordo Sassello e Cesena sino al 9 febbraio 2017.
Sabato, 08 Ottobre 2016 11:55

Erbe aromatiche e spezie: usi e proprietà

Le erbe aromatiche e le spezie sono una componente preziosa in cucina e spesso fanno la differenza fra un piatto semplice ed uno saporito.
Studi scientifici hanno anche dimostrato che le erbe aromatiche e le spezie, non solo sono buone, ma anche salutari.

L'uso di spezie ed erbe riduce le quantità di sale da cucina adoperato (l'abuso del sale porta a patologie da non sottovalutare) e sono ricche di proprietà benefiche per il nostro organismo.
Alcune stimolano i processi digestivi, altre sono antifermentative o antiinfiammatorie. Alcune possiedono proprietà antisettiche che limitano la proliferazione dei batteri e tonificano gli organi interni senza grosse indicazioni.
Sabato, 08 Ottobre 2016 10:00

Alloro - Laurus nobilis

Alloro Laurus nobilis L'alloro, o lauro (Laurus nobilis), è un albero o un arbusto sempreverde della famiglia delle Lauraceae dalle foglie ovali e lucide, alle quali vengono attribuiti molti benefici per la salute.
L'alloro è una specie rustica caratteristica delle aree a clima mediterraneo, ma che ben si adatta anche a climi più freschi.

In Italia l'alloro può essere coltivato pressoché in qualsiasi orto o giardino. Cresce in maniera spontanea soprattutto nei boschi e nelle zone collinari.

È una pianta sempreverde, perenne che può arrivare sino ad un'altezza di 10m. Poiché posto spesso a potatura è possibile trovarlo anche in forma arbustiva o siepe.
Giovedì, 29 Settembre 2016 20:01

Abruzzo, arriva la sentenza del TAR

Beccaccia nascosta fra erbaAbruzzo, un vittoria netta per gli ambientalisti che hanno impedito, non solo la caccia in preapertura, ma anche per il resto del mese di Settembre.
Ieri il secondo round presso il TAR che si è riunito all'Aquila per decidere la stagione di caccia, in Abruzzo, per l'annata 2016/2017.
Presenti sia le associazioni venatorie che le associazioni ambientaliste con i loro rappresentanti legali. Tuttavia i giudici del TAR hanno ritenuto di primaria importanza il rispetto delle indicazioni dell'ISPRA, l'ente nazionale che ormai tutti noi conosciamo che raccoglie dati e fornisce indicazioni in materia venatoria alle regioni.
Scena di caccia JomonTutti danno per scontato che l'uomo cominciò ad addomesticare il cane, sin dalla notte dei tempi, per agevolare le sue battute di caccia.
Un recente studio dell'archeologa americana Angela Perri (il padre di origini calabresi) sembra aver dettagliato meglio come avvenne la nascita dell'intesa fra uomo e cane.

La stessa ricercatrice racconta di aver assistito, in Giappone, alla tradizionale caccia al cinghiale nella quale i cacciatori si fanno aiutare dagli Shiba (tipica razza giapponese).

La studiosa rimase sorpresa nell'osservare con quale diligenza i cani, non appena liberati, si addentrarono nel bosco e nel giro di pochi minuti scovarono il cinghiale.

cacciatore al tramontoNon è bastata l'approvazione della recente legge contro i disturbatori delle attività venatorie a fermare un gruppo di fanatici ambientalisti.

Organizzati tramite una pagina sul social network Facebook sono giunti nelle campagne di Creto in una quindicina dalle vicine provincie, alcuni sin da Parma, pur di fermare i cacciatori.

I carabinieri stanno indagando, ma pare che al termine di una discussione dai toni piuttosto accesa con due cacciatori alcuni ambientalisti abbiano usato degli spray urticanti.

Nulla di grave per i cacciatori sono dovuti comunque ricorrere alle cure mediche presso l'ospedale San Martino.
CarabinieriUn anziano 62enne aveva cambiato residenza da Chiavari a Lavagna, ma si era dimenticato di aggiornare anche la denuncia delle armi in suo possesso.
Durante il controllo i carabinieri si sono accorti che l'uomo deteneva ormai da tempo le armi nella nuova abitazione, ma senza la necessaria autorizzazione.

L'uomo è stato denunciato per omessa regolarizzazione di due pistole, due fucili e varie munizioni dopo il cambio di residenza.
Armi e munizioni sono finite sequestrate e l'uomo adesso è nei guai.

Salvo permessi specifici approvati non è consentito detenere le armi, al di fuori della zona indicata sulla denuncia di possesso, per più di 72h.
Pagina 12 di 59